Azienda Aulss 5 Polesana-Nel 2023 sono state 59 le vittime di violenza che si sono rivolte al Pronto Soccorso di Rovigo.
ROVIGO-Interpretare ricerche di protezione da parte della vittima, instaurare un rapporto fiduciario con la stessa al fine di garantirle la massima assistenza dal punto di vista sanitario e una adeguata protezione. È questo l’obiettivo del nuovo protocollo aziendale di gestione delle pazienti vittime di violenza, presentato questa settimana, dalla Dott.ssa Maria Adelina Ricciardelli, Direttore del Pronto Soccorso di Rovigo. Un protocollo che aveva già una sua versione in uso, ma che viene oggi ampliato, completato e messo a disposizione di tutto il personale sanitario interno che si trova coinvolto in questo percorso di presa in carico.
“Quando una donna arriva al Pronto Soccorso dichiarando di aver subito violenza, o con lesioni compatibili con atti violenti verrà prestata la dovuta attenzione e assistenza. Il personale medico ed infermieristico del Pronto Soccorso è stato formato nel tempo anche con corsi istituiti a livello regionale al fine di comprendere il fenomeno riguardo l’entità del problema ed acquisire la metodologia di approccio alle donne vittime di violenza – spiega la Dott.ssa Maria Adelina Ricciardelli – Obiettivo principale della formazione per il personale del Pronto Soccorso è quello di saper interpretare eventuali necessità mal espresse di protezione da parte della vittima, instaurando un rapporto fiduciario con la stessa al fine di garantirle la massima assistenza dal punto di vista sanitario e una adeguata protezione secondo quanto stabilito nel protocollo di intesa”. Un protocollo che diventa sempre più necessario se si considerano i numeri degli accessi di vittime di violenza in Pronto Soccorso, aumentate nel corso degli ultimi anni. I dati, infatti, mostrano che nel 2021 le donne vittime di violenza che hanno fatto accesso al PS di Rovigo sono state 39 (due furono poi ricoverate); nel 2022 sono state 40 (2 ricoverate) e nel 2023 ben 59, con 4 ricoveri.
Il protocollo prevede all’arrivo in Pronto Soccorso di una vittima di violenza gli operatori sanitari è quello di accogliere la vittima di violenza e registrarla al Triage d’Accesso del Pronto Soccorso attribuendo il codice colore relativo alla sintomatologia dichiarata o in base all’evidenza delle lesioni riportate; attivare se necessario il mediatore culturale; effettuare valutazione medica in ambulatorio dedicato mantenendo la riservatezza della vittima, con raccolta dei dati anamnestici e descrizione dettagliata dell’esame obiettivo; infine, eseguire diagnostica e trattamento delle lesioni riportate. Il secondo livello del protocollo è formulare la prognosi e eventuale denuncia all’autorità giudiziaria, informare e illustrare alla donna vittima di violenza il programma di tutti i sistemi di protezione; coinvolgere le strutture assistenziali previste, in particolare coinvolgendo il centro antiviolenza provinciale di Rovigo. Nel caso di presenza, oltre che della vittima, di minori il personale di Pronto Soccorso si prende cura di attivare adeguati procedimenti per tutelare la madre e i minori. “Questo protocollo, attraverso la rete territoriale costituita, intende promuovere strategie operative, condivise per la realizzazione di interventi di prevenzione e contrasto ai fenomeni di violenza nei confronti delle donne. Il nostro obiettivo è individuare le più idonee ed efficaci metodologie di intervento da adottare da parte dei soggetti coinvolti, ciascuno secondo le rispettive priorità, professionalità e ambiti di competenza – commenta il Direttore Generale dell’Ulss 5 Polesana, Pietro Girardi – Ringrazio la Dott.ssa Ricciardelli per il lavoro fatto a beneficio di tutta la comunità. L’Ulss 5 è da sempre e sempre sarà al fianco delle donne”.
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