Politica

PORTO VIRO-Enrico Bonafè argomenta: La cattiva gestione di Forza Italia non è più tollerabile.

PORGalleria fotografica Scorci di Porto ViroTO VIRO-“Credo sia arrivato il momento di infrangere il silenzio”.

Così esordisce Enrico Bonafè, coordinatore comunale di Forza Italia a Porto Viro. “Non c’è più una logica, una linea, un minimo di cultura politica nei vertici che ci hanno imposto, e che giocoforza non conoscono praticamente niente del territorio. Soprattutto le persone che scelgono. L’immagine che Forza Italia sta dando in provincia di Rovigo è di una frammentarietà assoluta e forse irreparabile. Rovigo, Adria e Porto Viro sono le prime tre città caratterizzate da gruppi contrapposti di forzisti, le cui lagnanze, invece di essere ascoltate e assecondate, vengono ignorate e lasciate che si infiammino. Col rischio, altissimo per Adria, un po’ meno per Rovigo, senza escludere Porto Viro, di ritornare al voto anzitempo. A che cosa deve portare questo comportamento? È una decisione presa per affossare definitivamente Forza Italia in Polesine? Se così fosse, almeno preferirei che fossero dei veri forzisti a distruggere il partito, magari con qualche ragione concreta, e non gente proveniente da altre formazioni. La prima di una lunga serie di rimostranze che faccio è a proposito della dichiarazione del commissario Piergiorgio Cortellazzo secondo cui, a Porto Viro, Forza Italia sarebbe rappresentata dal vice sindaco Doriano Mancin. In verità è l’esatto opposto. E ora ne spiego i motivi. All’attuale vice sindaco, all’indomani della sconfitta elettorale del 2014, era stato proposto di iscriversi a Forza Italia da Mauro Mainardi, allora consigliere regionale. Cosa che Mancin escluse categoricamente, in quanto lui “deve” apparire con l’immagine di un civico che piace a tutti. Senonché, dopo varie insistenze e le forti pressioni di Mainardi, il sottoscritto strappò a Mancin la promessa dell’iscrizione a Forza Italia per fare un’opposizione più compatta. Cosa che avvenne in seguito. Si arriva quindi alle regionali, quando il senatore Bartolomeo Amidei, allora coordinatore provinciale del partito, chiese a Mancin di appoggiare i candidati di Forza Italia, come logico. Non l’avesse mai fatto: nel corso di un aperitivo in un noto locale portovirese, Mancin disse di non voler appoggiare nessuno di Forza Italia perché non tollerava la candidatura di Isi Coppola nelle file del nostro partito. Quindi, nascosto dietro un dito, fece campagna a tutti, Pd compreso, fuorché a Forza Italia. Dulcis in fundo, le amministrative scorse.

Ben convinto che da civico avrebbe preso più voti si è dichiarato tacitamente fuori dal partito azzurro. Il fatto strano è che mentre sedeva in minoranza era capogruppo di Forza Italia insieme a Roberto Luppi, ma una volta candidato, si è assicurato un posto da civico lasciando a Luppi il simbolo e con esso il cerino in mano. Infine, nonostante le dichiarazioni del commissario Cortellazzo, Mancin, come suo solito, tiene la testa dentro la sabbia credendo di essere nascosto, e non dichiara apertamente di essere lui a rappresentare Forza Italia in consiglio e a Porto Viro. Vengo allora alle domande: Cortellazzo, credi forse che Mancin correrà per Forza Italia alle politiche? Secondo te, perché non si dichiara? Forse perché serve troppo coraggio? O forse per stare comodo, sulla poltrona? Abbiamo però una certezza: un rappresentante di Forza Italia c’è in consiglio, anche se in minoranza, dacché ho saputo che il consigliere Geremia Gennari avrebbe da poco rinnovato la tessera.   Enrico Bonafè

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