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Venezia-Il porto di Pila insabbiato-protestano i pescatori.

PESCA: REGIONE VENETO FINANZIA ALLARGAMENTO BOCCA DI PORTO A PILA E TRACCIA CRONOGROGRAMMA INTERVENTI PER SALVAGUARDARE ATTIVITÀ MARINERIA  E LAGUNA DI BARBAMARCO.

Venezia-Un nuovo dragaggio di somma urgenza della bocca di porto e il via libera al progetto, più vasto e impegnativo, di allargare e approfondire l’attuale canale di accesso: sono i primi due interventi del cronoprogramma della Regione Veneto in difesa del porto di Pila e della marineria di Porto Tolle, presentato oggi a palazzo Balbi dagli assessori alla pesca Giuseppe Pan, ai lavori pubblici Elisa De Berti e al territorio e parchi, Cristiano Corazzari, nell’incontro con le cooperative dei pescatori di Pila, le associazioni Coldiretti Impresa Pesca e Alleanza delle cooperative, presenti il sindaco di Porto Tolle Claudio Bellan e l’assessore alla pesca Valerio Gibin. Pescatori e amministratori hanno rappresentato ai tre esponenti della Giunta Zaia le condizioni di emergenza nella quali versa uno dei primi porti in Veneto per numero di imbarcazioni e volume di pescato, vittima dell’interramento causato delle continue mareggiate che ostruiscono di sedimenti la bocca di porto e i fondali della laguna di Barbamarco. “La Regione Veneto conosce bene l’annoso problema ed è sempre intervenuta, anno dopo anno, finanziando negli anni interventi di escavazione per oltre due milioni di euro  – ha premesso Pan – Siamo a fianco dei pescatori, settore strategico per l’economia dell’area deltizia, garantendo reiterati interventi di dragaggio per consentire l’accessibilità al porto e con investimenti strutturali, grazie ai fondi Feamp, per ampliare e attrezzare la struttura portuale. Ma siamo pronti anche a farci carico della progettazione di interventi strutturali di più ampio respiro per la bocca di porto, nonostante le competenze in materia marittima sia governativa, e non regionale”. A tacciare il cronoprogramma delle azioni messe in campo dalla Regione è stata l’assessore ai lavori pubblici: “L’obiettivo prioritario della Regione è mettere in sicurezza i pescatori e i motopescherecci – ha scandito Elisa De Berti – Pertanto, d’intesa con il Prefetto di Rovigo, abbiamo affidato a Sistemi territoriali  il compito di eseguire un ulteriore intervento di somma urgenza, che troverà capienza nel fondo già stanziato per il 2018. Inoltre, la settimana prossima, la Giunta regionale delibererà un nuovo intervento per un impegno finanziario di circa 450 mila euro, destinato ad allargare il canale esistente a 50 metri di larghezza e sino a  4 metri di profondità, secondo le indicazioni della Capitaneria di Porto”. Nel frattempo – ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici – la Regione è già al lavoro per definire in sede tecnica un progetto di intervento strutturale permanente, che consenta di superare la logica della continua emergenza. D’intesa con il mondo della pesca e i diversi soggetti istituzionali che hanno competenza sull’area deltizia, la Regione – ha avvertito l’assessore – si incarica di elaborare una soluzione tecnica, a proprie spese (100 mila euro il budget stanziato), da presentare al governo nazionale.

 “Lo scorso anno il governo nazionale ha stanziato 40 milioni per i porti, ma a Pila non è arrivato nemmeno un centesimo – ha sottolineato l’assessore – Dobbiamo lavorare insieme e fare squadra, perché anche Pila entri nelle rete portuale italiana e benefici dei relativi finanziamenti”. “Credo che i pescatori polesani abbiano ricevuto ogni possibile garanzia dalla Regione Veneto di massima attenzione e volontà di intervento – commenta l’assessore polesano Corazzari – Il porto di Pila, che è infrastruttura indispensabile per una delle eccellenze produttive del territorio, insiste un’area delicata, in continua trasformazione, estremamente fragile dal punto di vista ambientale e naturalistico. Per questo la Regione Veneto ogni anno ha continuato a garantire, con 190 mila euro di risorse proprie, interventi urgenti di manutenzione degli accessi alla laguna di Barbamarco. Ora l’amministrazione regionale si fa carico di una progettazione complessiva più ampia che, nel rispetto dei vincoli ambientali, possa assicurare la prosecuzione delle attività di pesca e di molluschicoltura, con il duplice obiettivo di salvaguardare ecosistema e attività produttive. Perchè la laguna e l’area del delta non possono prescindere dal continuo intervento manutentivo dell’uomo”.

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