VENEZIA-Piano Socio Sanitario Regionale(PSSR),Bartelle (M5S)”Manca il progetto sulla sicurezza del lavoro”.
Il nuovo piano socio sanitario è stato presentato in questi giorni in commissione come un “aggiornamento ed integrazione “ del vecchio Piano Socio Sanitario Regionale a seguito delle riforme intervenute. Tra queste la standardizzazione delle prestazioni assistenziali erogate dalle regioni, con l’ intento di garantire sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Una delle sostanziali variabili è stata l’approvazione di Azienda Zero, che in maniera INVASIVA ha preso in carico la gestione diretta della sanità regionale, in seguito alla riduzione delle Aulls da 21 a 9 “Già nella premessa del documento si parla di forme di autonomia differenziata, facendo riferimento ad una legge che ancora non ha raggiunto la sua concretezza e ipotizzando aree di autonomie definite come la valorizzazione delle risorse umane; il sistema tariffario, profilo dei rimborsi e compartecipazione; la spesa farmaceutica in caso di inerzia dell’agenzia italiana del farmaco. Un premessa quindi che non ha data certa di ottenimento-commenta la consigliera regionale penta stellata-“ “Ma quello che più sorprende all’articolo uno del disegno sia il constatare come, ancora una volta, la giunta abbia posto le basi per bypassare il voto del parere della quinta commissione stessa, mettendo in chiaro Le modalità con cui la giunta approverà le sue stesse proposte, esautorando ancora una volta gli organi istituzionali- incalza la consigliera-“ “Con l’articolo 3 viene citata la clausola di neutralità finanziaria e per questo risulta evidente che tutto l’impianto del nuovo piano socio sanitario, è ancorato all’approvazione di una nuova legge statale che crea nei fatti un servizio sanitario regionale veneto”. “Nel testo viene citata la mobilità sanitaria, per attrarre pazienti da altre regioni e stati, come turismo sanitario.
E solo alla fine ci si ricorda del ruolo del sistema sanitario “anche per la tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro, auspicando che “tutti i livelli di governo agiscano insieme per contrastare infortuni sul lavoro e malattie professionali….” ed ultimissimo, ciò che dovrebbe stare in testa a questo capitolo dedicato al LAVORO: “....si perseguono le seguenti linee strategiche: il perfezionamento dei sistemi di conoscenza dei rischi e dei danni da lavoro; il rafforzamento del coordinamento tra istituzioni e partenariato economico sociale e tecnico scientifico; il miglioramento dell’efficacia e delle attività di controllo e dell’attrazione da parte dei destinatari delle norme”. “Il grosso punto debole del nuovo PSSR –conclude la consigliera Bartelle-è la mancanza di un grande progetto sulla cultura della sicurezza sul lavoro. Un progetto per il quale sarebbe opportuno che la regione investisse in formazione per le piccole imprese,magari con fondi a rotazione”
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