Pigozzo e Azzalin (PD)-“Adria-Mestre, calvario infinito per i pendolari: tempi di percorrenza più lunghi e corse soppresse.
La Regione intervenga immediatamente per garantire un servizio decoroso “Al peggio sembra non esserci mai fine per i pendolari che ogni giorno percorrono la tratta ferroviaria Adria-Mestre. Non bastavano i ritardi, le corse soppresse, le carrozze sporche e sovraffollate: entro fine mese infatti il viaggio durerà un quarto d’ora in più a causa di un nuovo sistema di gestione infrastrutturale. È una situazione inammissibile: lavoratori e studenti continuano a pagare per un servizio indecoroso e la Regione non può restare a guardare”. È quanto affermano in una nota i consiglieri del Partito Democratico Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin, che hanno presentato un’interrogazione a risposta immediata sui disagi lamentati dagli utenti sulla linea Adria-Mestre, chiedendo un intervento della Giunta Zaia. “Dal 29 dicembre al 6 gennaio la tratta è rimasta chiusa per i collaudi tecnici del nuovo impianto di gestione, voluto per garantire maggiore sicurezza ma che andrà incredibilmente a peggiorare il servizio nel suo complesso. Non solo tempi di percorrenza più lunghi, il rischio è che le corse in orari non di punta vengano addirittura soppresse, come ammesso da Sistemi Territoriali. Il rientro dalle vacanze natalizie è stato pessimo: già lunedì, giorno di riapertura della linea, ci sono stati ritardi in tutte le fasce orarie, da venti a cinquanta minuti, mentre fino a sabato sarà chiusa la tratta Adria a Cona costringendo di nuovo pendolari e studenti a utilizzare autobus sostitutivi. Al danno si aggiunge la beffa dell’aumento del costo di biglietti e abbonamenti. Il rimborso per gli abbonati ipotizzato dal direttore di Sistemi Territoriali è doveroso ma non si può andare avanti così. La Regione esca dal torpore e intervenga urgentemente per porre fine a un ingiusto calvario che riguarda ogni giorno centinaia di persone”.
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