MARTA MENEGATTI-La campionessa Polesana di beach volley si racconta ai suoi fans in una intervista.
Cristina Boscolo, vulcanica amministratrice del fan club ufficiale di Marta Menegatti ha intervistato la campionessa azzurra di beach volley, mamma Cinzia e papà Maurizio. Emozioni particolari e 300 vittorie a livello internazionale, ma l’obiettivo di Marta e Viki Orsi Toth, la coppia della Nazionale, è una medaglia Olimpica.
Prima partecipazione ad un torneo internazionale nel 2006, ancora minorenne. Come sei cambiata da allora?
È passato davvero tanto tempo. Dopo soli 3 anni ho debuttato nel World Tour a Barcellona mettendo piede per la prima volta nel mondo dei “grandi”. Da allora sono cambiata e maturata, ma la voglia di crescere giorno dopo giorno, facendo tesoro delle vittorie, ma soprattutto delle sconfitte, è rimasta la stessa.
300 vittorie Fivb… Ne hai una particolarmente cara? E una sconfitta che ha bruciato più delle altre?
C’è più di una vittoria che ricordo con “gusto” ed è complicato eleggerne una in particolare. Sicuramente l’Oro di Agadir, in Marocco, insieme a Viki è una delle conquiste più significative per me. Mentre le sconfitte bruciano tutte e sempre!
300 vittorie raggiunte con più compagne. Per questo sei considerata l’atleta femminile simbolo del beach italiano. Vivi ciò come una responsabilità o come un incentivo?
Sono fiera di rappresentare il mio Paese nel mondo. Lo faccio con gioia e grande senso di responsabilità. Questo penso sia la vittoria più bella.
Sei tornata a giocare con Viki ed è stata subito vittoria… Come l’hai vissuto questo ritorno e come avete festeggiato?
Con entusiasmo. L’ho aspettata per 2 anni e ammetto che è stato molto difficile, perciò adesso non capita di festeggiare solo per le medaglie vinte da quando siamo tornate a giocare insieme. Ciò che quotidianamente mettiamo di nostro, come voglia di migliorarci e spingerci sempre un pochino oltre, è di per sé una grande conquista di squadra.
I tuoi genitori sono sicuramente i tuoi pri-mi tifosi (molto accaniti)… quando sono gli spalti, come senti la loro presenza?
Li sento chiaramente molto vicini. Sfido chiunque a stare vicino a mia zia durante le mie partite… (i tappi sono vivamente consigliati).
Qual è la vittoria che auguri a te e Viki?
Di godere di ogni attimo di questa vera e propria avventura che ha come obiettivo la qualifica olimpica di Tokyo2020.
Marta ha iniziato nel 2006 a giocare in giro per il mondo… Come è stato vivere i suoi primi tornei a km e km di distanza?
È stato un colpo al cuore. Certo eravamo abituati ad averla lontana da casa. A 14 anni è andata a vivere a Ravenna, a 80 km di distanza, ma tutto sommato è una distanza ragionevole. Andavamo spesso a trovarla. Poi si è trasferita a Falconara Marittima, e già lì la distanza si è fatta più importante. Dopo sono iniziati i viaggi per il mondo, L’uso frequente dell’aereo. Non eravamo abituati a questo e non lo siamo ancora ma ci stiamo prendendo la mano sempre più. Ma il fattore più problematico è stato abituarsi ai fusi orari, dover considerare che lei, magari, si trovava a sei ore avanti e la settimana dopo 5 indietro rispetto a noi. E poi non esisteva ancora Skype, o comunque noi non lo usavamo, e non c’era nemmeno Whatsapp, quindi vederci e sentirci era complicatissimo. Ricordo ancora quando siamo stai 5 giorni senza avere notizie. Lei era alle Bermuda per un torneo e c’è stato un tornado, quindi le comunicazioni erano interrotte… poi ogni tanto si sente di qualche incidente aereo. Ecco diciamo che non è sempre facile.
Abbiamo da poco festeggiato le sue 300 vittorie a livello internazionale, quale vittoria porti nel cuore? E quale sconfitta ha bruciato di più?
Partiamo dalle sconfitte, e non ne ricordiamo una bruciante in modo particolare. Anche quando si va a medaglia, se anche non si vince l’Oro si è comunque conquistato un Argento o un Bronzo ed è comunque un ottimo risultato. La vittoria invece che è stata di sicuro più emozionante è stata a Gstaad, lei giocava con Greta. Marta ci chiama per dirci che hanno vinto e sono arrivate in semifinale. Non ci pensiamo su un secondo, decidiamo di partire subito. Era già tardo pomeriggio e con noi sono partiti anche i miei zii, Lodovico e Simonetta. Abbiamo viaggiato tutta la notte. Alla mattina si giocava la semifinale contro la coppia brasiliana Larissa-Juliana. E loro decido-no di impostare il gioco battendo, praticamente, esclusivamente, su Marta. Lei non ne prendeva una… sembra-va non fosse nemmeno in campo. E ovviamente perdiamo. Vanno così alla finalina, contro un’altra super coppia brasiliana Talita-Antonelli, che consce di come le nostre avevano giocato la semifinale, solo due ore prima, decidono di usare la stessa strategia: battere sempre su Marta. Solo che questa volta Marta c’è in campo… non ne sbagliava una, per come era andata la partita precedente, possiamo dire che ha “vinto da sola”. Mentalmente era un’altra giocatrice. E sentire il pubblico tifare per loro è stato bellissimo, mio zio continuava a sventolare il Tricolore in mezzo a 2000 persone che tifavano Italia… un’emozione unica.
MAURIZIO DICE SEMPRE CHE DA LI’ HA VISTO LA FORZA DELLA CAMPIONESSA
Come festeggiate una vittoria?
Fumo. A dire il vero abbiamo più che altro un modo particolare di tifare. Mia mamma Paola si siede davanti al pc, io sto in pie-di alle sue spalle e cammino continuamente dentro e fuori dalla stanza, a volte addirittura esco di casa e faccio qualche giro attorno ad essa. Maurizio sta in un’altra stanza… ha un modo di tifare che mi mette ansia. Poi sto al telefono con mia sorella Silvia. Anche lei è davanti al pc a tifare come se fosse in tribuna, forse anche di più, a incoraggiarle e a spronarle a far meglio.. come se potessero sentirla.
Quale vittoria auguri a Marta?
Ovvio… l’Olimpiade!!! Anche un bel percorso al Mondiale non sarebbe male, ma una medaglia a Tokyo2020 sarebbe il massimo ovviamente. Non per forza l’Oro, va bene anche il Bronzo.. l’importante è che il cielo si colori un po’ di azzurro. Per loro, per Marta e Viki. Marta è già stata a due Olimpiadi… Londra 2012 è stata improvvisa come partecipazione, non ce l’aspettavamo e quindi è stata vissuta in modo completamente particolare, non ci credevamo di essere lì. E poi Rio 2016… pensavamo una cosa, è stata un’altra… qualcosa ci è stato “tolto”. Ora auguriamo con tutto il cuore a Marta e Viki di poter conquistare davvero quel podio. Anche solo per la forza che hanno avuto di rimettersi in gioco e di ritornare a combattere, più forti di prima!!! Cinzia & Maurizio
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