PAPOZZE-I caduti nella grande guerra.
Una pagina di storia dolorosa e triste sarà portata alla luce, Giovedì 28 marzo, ore 21, dalla dottoressa Luciana Passarella nell’incontro mensile in biblioteca. La ricercatrice, attraverso indagini meticolose presso l’Archivio di Stato di Rovigo, l’Archivio storico comunale e i registri anagrafici è riuscita a fotografare i caduti di Papozze per quanto riguarda l’estrazione familiare, il grado di istruzione, il grado ricoperto nell’esercito e i teatri di guerra in cui sono morti. Ne esce un quadro assai suggestivo perché nel microcosmo papozzano si specchiano le vicende della guerra intera. Vi sono i dispersi di cui non si è avuto più alcuna traccia, vi sono morti durante le ripetute battaglie dell’Isonzo, vi sono coloro che non sono tornati dall’Altopiano di Asiago nel 1916 in seguito alla Strafexpedition, vi sono tra di essi i morti sul Piave e vi sono coloro che son morti per malattia e per spagnola. E nei caduti sono rappresentate le varie branche della fanteria e i diversi gradi militari. Molti soldati semplici e qualche ufficiale.
Nella serata si partirà da quattro caduti che alcuni anni dopo la fine della guerra furono riesumati dai cimiteri di guerra ove erano stati sepolti e portati a casa nel camposanto del paese natio. Si tratta di Luigi Giani, di Licinio Giani, un ragazzo del ’99 che apparteneva agli arditi, morto a 18 anni sul Piave, di Cialdino Milani, morto di malattia a Chioggia, della milizia territoriale, e del sergente Carlo Passarella, fante mitragliare, morto a Caposile il 4 dicembre 1917. Proprio Carlo Passarella è stato estumulato nell’ottobre del 2018 ed i suoi resti, per iniziativa dei lagunari di Adria sono stati collocati nel corso di una toccante cerimonia nel sarcofago romano che si trova all’interno del tempio di S. Nicola. In questo modo in Carlo Passarella sono rappresentati tutti i caduti polesani e adriesi.
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