Autonomia bloccata? Zaia e la Lega si assumano le proprie responsabilità.
Azzalin (PD)-“Zaia continua a prendersela col Movimento Cinque Stelle per lo stallo dell’autonomia, ma dovrebbe guardarsi allo specchio e recitare un ‘mea culpa’. Si trincera dietro un sì al referendum millantando un consenso alla sua linea che non esiste: non era scritto in nessuna scheda elettorale di chiedere l’autonomia su 23 materie. Tutto e subito.
Non è stato così neanche per altre Regioni attualmente a statuto speciale, pensiamo per esempio al Friuli. Un’intesa più ristretta, come avevamo suggerito in tempi non sospetti, avrebbe permesso di iniziare un percorso per dimostrare, con i fatti, che l’autonomia differenziata è una strada possibile. Invece il governatore ha voluto far saltare il banco, alimentando legittime preoccupazioni su una spaccatura, ancora più profonda, del Paese. E l’ha fatto senza avere un mandato in tal senso dal Consiglio, dove finora si è guardato bene di venire per riferire lo stato delle trattative”. Non fa sconti Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico, al presidente Zaia furibondo per l’ennesimo stop registrato a Roma. “Inutile che sbatta i pugni sul tavolo, minacciando ‘o tutto o niente’ . È davvero sicuro che i veneti non siano invece d’accordo ad avviare una trattativa seria su alcune materie per poi eventualmente implementarle? La linea del governatore rischia di lasciarli con un pugno di mosche in mano, non mi sembra una mossa politicamente lungimirante”.
“La maggiore responsabilizzazione dei territori va concessa all’interno di una cornice in cui si salvaguardano e rafforzano i principi costituzionali, a partire da scuola e sanità pubbliche. È una garanzia per tutti, veneti e non. L’Italia, glielo ricordo, non è uno Stato federalista”, aggiunge Azzalin, prima di rivolgere un’altra stoccata alla Lega. “Siamo sicuri che al sovranista Salvini, ora che ha fatto il pieno di voti al Sud, interessi ancora l’autonomia? Altrimenti non si spiega lo stallo. C’è un contratto di governo e la Lega è il primo partito: si assuma le responsabilità fino in fondo”. Graziano Azzalin
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