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Proroga dei diritti di pesca, dalla Provincia paure ingiustificate. La Regione, invece, conferma l’assoluto disinteresse per il Polesine.

Azzalin (PD): “Sui diritti di pesca la Provincia, e in particolare gli uffici tecnici, devono muoversi superando i dubbi, che somigliano più a delle paure, secondo me immotivate. Paure che rischiano di compromettere la vita di un settore fondamentale per l’economia polesana, dà reddito a 1.500 famiglie più l’indotto, oltre ad essere socialmente rilevante per l’equilibrio del Delta del Po. Questo imbarazzante stallo danneggia tutti. Quello che però stride maggiormente è il comportamento della Regione. Zaia, Pan e il solito Corazzari: silenti, eppure la Regione ha competenze specifiche”. Così Graziano Azzalin, consigliere del Partito Democratico interviene sull’impasse nel rinnovo delle concessioni, nonostante il parere favorevole dell’Avvocatura di Stato. “L’unico segno di vita da Palazzo Balbi è un parere che dice cose diverse rispetto al Governo, nonostante siano entrambi targati Lega.

La latitanza della Regione è l’ennesima conferma che a Zaia della provincia di Rovigo gliene frega solo in campagna elettorale. Per affrontare e risolvere i problemi di un territorio non basta venire  soltanto una volta a ridosso del voto, magari per definire l’ospedale del capoluogo un ex lebbrosario. Il comparto ittico è trainante per la nostra provincia e i diritti di pesca sono la condizione-base, improcrastinabile, senza cui è impossibile parlare di investimenti, a partire dalla vivificazione delle lagune, e di prospettive future”.

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