Dal 1 giugno visite in modalità acquario, nel rispetto delle norme di sicurezza covid-19.
Adria-Presidente CSA Mori”-“Dal prossimo 1 Giugno il Centro Servizio Anziani di Adria riapre la struttura ai famigliari, in modalità che simpaticamente chiameremo “ACQUARIO”. Esordisce il presidente della casa di riposo di Adria Simone Mori.
Dopo circa 90 giorni di isolamento forzato per l’emergenza sanitaria ancora in corso, il Presidente Mori, coadiuvato dal CDA e dai collaboratori che operano nella casa di riposo, hanno deciso di concedere l’apertura alle visite dei familiari, che non entreranno comunque fisicamente in struttura, con una modalità che sfrutterà l’accesso da Vicolo Corridoni ad una delle vetrate presenti nel corridoio che porta all’Auditorium Pertini.
“Dobbiamo comunque avere ben chiaro e ricordare che l’emergenza non è finita, pertanto l’attenzione rimane alta-commenta il presidente Simone Mori-Pensiamo che attraverso questa opportunità si dia modo di ritornare gradualmente ad una parvenza di relazione sociale tra ospiti e famigliari, in un momento in cui le norme di sicurezza Covid-19 sono ancora in essere”.
I dettagli delle modalità di accesso saranno comunicati in settimana attraverso il sito e la pagina social Facebook oltre che dalla referente dei familiari Graziella Braghin. L’accesso verrà regolamentato attraverso prenotazione e concordato tra famigliari e personale della struttura. “Sia chiaro-afferma Mori- che le regole imposte nel rispetto delle misure adottate in questo periodo di emergenza sanitaria, dovranno essere rispettate da tutti. L’inosservanza delle buone prassi di comportamento porterebbero alla revoca di questa possibilità di vedersi”.
“Sarà regolamentata anche l’introduzione di qualsiasi cosa o oggetto che i familiari porteranno ai rispettivi parenti. Tutto quello che verrà portato dovrà essere sanificato, pertanto si invitano a famigliari a non introdurre cibo sfuso o di preparazione propria, ma prodotti confezionati in maniera da poter essere sanificato senza particolari problemi”. In questi mesi gli operatori, che continuiamo ad applaudire,-sottolinea Mori- hanno fatto un lavoro immane per far si che tutti gli ospiti continuassero la loro vita quotidiana nel migliore dei modi e attraverso la gestione dell’inevitabile distanza di sicurezza, in vigore dallo scorso 6 marzo.
“Concludo auspicando che tutti i familiari collaborino a questa prima fase di visita -ribadisce Mori- l’emergenza non è finita, il CSA rimane una struttura dove è necessaria un’attenzione particolare per gli ospiti, pertanto ci auguriamo che tutti seguano le regole e applichino il buon senso “