La cozza di Scardovari è Dop
BRUXELLES, 26 NOV – La “Cozza di Scardovari” ha conquistato per l’Italia una nuova Denominazione d’origine protetta (Dop) e sarà da ora tutelata contro imitazioni e falsi.
La nuova eccellenza alimentare viene raccolta nella “Sacca di Scardovari”, in provincia di Rovigo, un’insenatura marina collegato al mare aperto da una laguna nella parte meridionale del Delta del Po. Correnti di acqua dolce dal fiume Po si mescolano con l’acqua di mare salata, dando il suo gusto caratteristico al mollusco.
La nuova Dop viene ora iscritta nel Registro europeo delle indicazione geografiche e la denominazione verrà aggiunto all’elenco dei circa 1.200 prodotti già protetti, di cui l’Italia é leader.La Cozza di Scardovari, la cui DOP è stata riconosciuta formalmente al termine di un percorso avviato a metà del 2011, si è guadagnata questo titolo anzitutto sul campo, ovvero nel piatto. “Le gustose cozze di Scardovari allevate, raccolte e stabulate ad arte dai pescatori del Delta del Po, straordinari coltivatori del mare, nella grande laguna deltizia posta tra il Po di Tolle e il Po della Donzella – fa presente Franco Manzato assessore regionale all’agricoltura e alla pesca del Veneto – sono conosciute da decenni dai buongustai che hanno il privilegio di poterle acquistare. Oggi il marchio che le contraddistinguerà le renderà riconoscibili da chiunque, senza timore di confonderle con altre cozze, certo buone, ma ….. diverse da queste. L’unico rammarico che potrei avere, in questo momento di soddisfazione che voglio condividere con i pescatori – conclude Manzato – riguarda solo il nome: io li avrei chiamati ‘peoci’, alla veneta. Ma va bene, benissimo così”.
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