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TRUFFE-ENERGIE RINNOVABILI IL NUOVO BUSINESS DELLE AGROMAFIE – COLDIRETTI VENETO CHIEDE UNA LEGGE REGIONALE DI SALVAGUARDIA.

VENETO COLDIRETTI-Se il settore agroalimentare fa gola alla criminalità, non è estraneo alle infiltrazioni mafiose il sistema ambientale con il fiorire del business sulle energie rinnovabili. E’ quanto sostiene Coldiretti alla luce delle sottrazioni di vaste aree agricole non solo per la cementificazione selvaggia ma anche per manovre speculative su sistemi fotovoltaici, parchi eolici, impianti biomasse per i quali sono rilevanti gli incentivi economici previsti.
L’operazione condotta oggi dalle autorità competenti di Pavia che hanno intercettato una maxi truffa sulle fonti agro energetiche  con indagini in varie regioni d’Italia come Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Sardegna e Lazio – commenta Coldiretti –  evidenzia che occorre tenere alta la guardia anche in Veneto.
 
La svolta green sostenuta dalla stessa Unione Europea con il NextGenerationEu per contrastare i cambiamenti climatici  va incoraggiata ma non deve diventare terra di conquista del malaffare. Soprattutto – commenta Coldiretti Veneto – è prioritario difendere il territorio dagli impianti invasivi che deturpano la bellezza della campagna sottraendo suolo all’agricoltura. “Non è un segreto il triste primato del Veneto a livello nazionale per consumo di fondo agricolo. Un sacrificio di superficie di circa 230mila ettari a favore di poli logistici, insediamenti commerciali e infrastrutture. Preoccupante – interviene Carlo Salvan vice presidente regionale di Coldiretti e provinciale di Rovigo  – il rinnovato interesse per la realizzazione di ampie estensioni di pannelli solari, come quella del progetto nel Comune di Loreo  di 62,56 ettari pari a 75 campi da calcio che andrebbe ad aggiungersi ai già presenti 671 ettari vocati a moduli solari a terra.  Se l’operazione in Polesine andasse a buon fine – precisa Salvan – costituirebbe una deriva e un’apertura ad altri casi in tutto il Veneto”.
 
 Il richiamo alla legislazione regionale è obbligatorio – dice Salvan – se le norme vigenti hanno rallentato le colate di cemento su questo tema è necessario fare ancora di più” – ribadisce Salvan.  Coldiretti Veneto, dopo un proficuo confronto con il Presidente della Regione, ha presentato una proposta di legge  per regolamentare in modo  restrittivo le installazioni a terra escludendo in ogni caso tutte le aree agricole e limitando la realizzazione a terra a piccoli impianti in zone residuali già compromesse. “Ora ci aspettiamo che il Pdl giunga celermente in Consiglio regionale per la discussione e l’auspicata approvazione. Non si possono contrastare progetti come quello di Loreo e altri che stanno per essere presentati, solo con pareri e atti amministrativi. Serve una politica regionale di assoluta salvaguardia in questo senso – conclude Salvan – proteggendo il terreno agricolo e incoraggiando piuttosto i “tetti fotovoltaici”.
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