CONDANNE PER MAFIA AD ERACLEA. IL COMUNICATO DI AVVISO PUBBLICO.
Per chi immaginava un Veneto ancora incontaminato dalla presenza dei clan, la conferma delle condanne per associazione mafiosa comminate dalla Corte di Appello di Venezia nei confronti degli ex vertici dell’amministrazione comunale di Eraclea, è senz’altro una doccia fredda. I giudici d’Appello, infatti, scattano una fotografia che, sostanzialmente, conferma l’impianto accusatorio della Procura del capoluogo veneto: Eraclea come avamposto dei camorristi nel Veneto orientale, che hanno potuto contare anche sull’appoggio di importanti esponenti politici dell’ex amministrazione comunale, oltre che sulla complicità di figure di quella che si può definire come “area grigia”. Avviso Pubblico ringrazia e plaude il prezioso ed intenso lavoro della magistratura e di tutte le Forze di Polizia per il grande impegno portato avanti in questi anni che ha permesso di illuminare con forza una zona grigia insidiosa.
«Questa vicenda lascia sconcertati – è il commento di Sabrina Doni, Sindaco di Rubano e Coordinatrice regionale di Avviso Pubblico per il Veneto – Se da un lato è doverosa la riconoscenza alle forze dell’ordine e alla magistratura per il gran lavoro svolto e per i risultati ottenuti, dall’altro va rafforzata l’azione preventiva, diffondendo la consapevolezza che il Veneto sta diventando sempre più terra di operatività ordinaria degli affari della malavita mafiosa. Va rafforzata, in modo tenace e costante, l’attenzione e la sensibilizzazione della popolazione e di chi amministra la cosa pubblica. In particolare, invitiamo chi sa a denunciare alle autorità competenti episodi di cui è a conoscenza: la lotta alle mafie è una responsabilità che chiama in causa tutti. Avviso Pubblico, che in Veneto conta più di 90 enti soci, continuerà ad operare a fianco degli Enti locali che scelgono di diffondere la cultura della legalità e dell’antimafia sociale».
“La sentenza di ieri dimostra ancora una volta che le mafie nel nostro territorio non sono un mondo a parte ma si sono radicate attraverso una convergenza di interessi con il mondo economico e politico – ha aggiunto il Coordinatore per l’Area metropolitana di Venezia, Francesco Rizzante, Presidente del Consiglio Comunale, Comune di San Donà di Piave (VE) –. Per contrastare questo fenomeno è quanto mai necessario avviare un confronto pubblico che coinvolga le forze politiche, le associazioni di categoria, gli ordini professionali, i sindacati e le associazioni antimafia, come Libera e Avviso Pubblico, per costruire assieme azioni concrete di prevenzione. La sola azione repressiva infatti, per quanto efficace, non basta. In particolare, in previsione dell’attuazione del PNRR, va acceso un faro sugli enti locali che sono sempre di più nel mirino dei sodalizi mafiosi in quanto assegnatari di ingenti risorse. L’adesione ad Avviso Pubblico, in questo senso, può essere una buona opportunità per immettere anticorpi nel sistema”.
Da anni Avviso Pubblico, che in Veneto conta 99 enti soci, è impegnata, in collaborazione con la Regione del Veneto, in percorsi formativi con le scuole, a fianco di studenti e docenti, ma anche con gli amministratori locali e le Polizie locali delle città venete. In particolare dal 2016 è stato avviato un progetto propedeutico alla celebrazione della “Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie” (www.grmiveneto.it), realizzato anche in collaborazione con Libera Veneto. Si tratta di un percorso didattico-educativo indirizzato alle scuole secondarie di secondo grado del Veneto, che sinora ha coinvolto circa 5.000 studenti di scuole secondarie superiori di tutta la Regione e più di 200 insegnanti. Dal 2015, inoltre, Avviso Pubblico ha progettato dei percorsi di formazione biennali, intitolati Conoscere le mafie (www.conoscerelemafie.it), rivolti sia agli amministratori locali sia alle Forze di Polizia locali sul contrasto alle infiltrazioni mafiose e sull’aggiornamento delle tecniche operative ed investigative. Ai seminari formativi hanno partecipato quasi un migliaio di persone tra amministratori locali, dirigenti e funzionari pubblici, operatori delle Polizie Locali e delle altre Forze dell’Ordine. L’obiettivo è stato, ed è, quello di costruire una rete di scambio di buone prassi amministrative, e di rafforzare la cultura dell’etica pubblica e la conoscenza nella prevenzione e nel contrasto alle mafie e alla corruzione.
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