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A Trecenta, ancora non riapre il Pronto Soccorso-IL SAN LUCA DEVE ESSERE RILANCIATO, NON SPENTO POCO A POCO.

TRECENTA-(RO)-Ho letto con un po’ di sollievo la notizia apparsa sulla stampa locale, che annuncia la ripresa di certe attività ospedaliere sospese (causa COVID), al San Luca di Trecenta.  L’ospedale degli  altopolesani, in questi 2 anni di pandemia, è diventato soprattutto ospedale COVID ed è ancor oggi,  privo del Pronto Soccorso.

Una situazione pericolosa e ingiusta  per la nostra comunità, se pensiamo che il Basso Polesine, con meno abitanti (senza voler togliere nulla a quelle popolazioni) ha avuto e tuttora ha, due Pronto Soccorso! Noi, per la Regione Veneto, siamo invece una zona – ZERO PRONTO SOCCORSO  – e i nostri ammalati o infortunati,  li abbiamo dovuti e dobbiamo ancora dirottare, verso altri più lontani Ospedali!!!! La nostra sofferenza è stata ed è grandissima e noi e i nostri cari non saremo mai ripagati per le nostre maggiori sofferenze e disagi.

Anche per questo motivo ritengo certamente insufficienti per la  nostra gente,  i segnali di ripresa portati  dall’ULSS 5 sulla stampa.  Aggiungere pochi posti letto in Area Medica (per un totale di 26), la riapertura di certa attività chirurgica con relativi 20 posti letto di Week Surgery e 26 in Area Riabilitativa, non possono essere considerati un vero inizio. Ma ci rendiamo conto di cosa ci viene presentato? Lasciamo da parte anche  i 26 posti letto di comunità, che non sono posti letto ospedalieri, ma posti letto intermedi che, se la normativa non è cambiata, diventano addirittura a pagamento e pensiamo:  E’ questo che, dopo aver sopportato gran parte del peso COVID polesano, cosa ci riservano ora, Zaia e i suoi alleati?  A parte il ruolo COVID, se i numeri riportati sono giusti, gli altopolesani prossimamente avrebbero a disposizione 72 posti letto ospedalieri, con una incidenza addirittura inferiore all’1 posto letto ogni mille abitanti. Non so in quale altra parte d’Italia si raggiungano livelli così miseri di posti letto ospedalieri destinati alle cure della popolazione. Oltre il suo libro, a Rovigo Zaia  avrebbe dovuto presentarci anche un programma di rilancio della sanità pubblica altopolesana. Quella privata, viste certe notizie e provvedimenti regionali, va a gonfie vele! Ospedali pubblici come il San Luca, invece NO.                                                                                     

Pensate che i 72 posti letto ospedalieri ora annunciati, sono addirittura quasi la metà dei miseri 132 stabiliti  da Zaia e soci, con le disastrose (per il San Luca e gli altri  ospedali pubblici), schede ospedaliere 2019. Un disastro annunciato, con il silenzio quasi completo di troppi sindaci, parlamentare badiese, consigliere  e assessore regionali altopolesani. Parlamentare, due consigliere e un assessore, tutti della Lega, che ci hanno accompagnato al livello più basso mai avuto, di proposta organizzativa del San Luca di Trecenta. Tutta questa difficoltà a recuperare la funzionalità del San Luca, è scritta anche nella Deliberazione n. 298 del 4 Marzo 2022, della Direttrice dell’ULSS 5 Polesana, laddove per il futuro dell’ospedale pubblico altopolesano, si parla solo di rimodulazione di alcuni suoi servizi e del “mantenimento del Pronto Soccorso”.  Non si parla del futuro utilizzo più completo possibile di una struttura costruita con una capienza teorica di oltre 300 posti letto.  Dalla relazione della D.ssa Simionato insomma, ancora  poche speranze.  E neanche  si sa quando riaprirà il Pronto Soccorso del San Luca!!  La Direttrice ci dice che tutto è legato ad un concorso che Azienda Zero ha predisposto per Aprile. Poi si vedrà…… Premetto che rispetto gli sforzi della D.ssa Simionato, ma non si può accettare che la Regione Veneto, che il suo Presidente e collaboratori, non riattivino subito il Pronto Soccorso del San Luca!! Perché la Regione Veneto non fa meno convenzioni onerose, con centri medici e cliniche private? Perché non si spendono meno soldi in quella direzione? Senza convenzioni i privati probabilmente non avrebbero questo giro d’affari e il loro  personale, anche quello medico, potrebbe più facilmente essere assunto negli ospedali ed ambulatori pubblici.  Rilanciare il San Luca è giusto, utile e possibile!!! Brusco Guglielmo – Rifondazione Comunista Polesana – Sanità.

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