AdriaComunicati stampaSuccede nei dintorni

Presentato in sala Cordella il lavoro del CVPD, il collettivo di donne più attivo nel Veneto, a difesa delle donne maltrattate.

ADRIA-Nell’ambito delle iniziative culturali  che rientrano nel progetto “Adria città che legge”, è stata presentata, lunedì scorso in sala Cordella, l’ attività svolta  in  difesa delle donne maltrattate, messa in atto dal Centro Veneto Progetti Donna di Padova (CVPD). Il secondo incontro del ciclo “scrittura al femminile” è stato organizzato dalla Biblioteca comunale in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità e contro le discriminazioni, il sistema bibliotecario provinciale e la rivista Rem.

Di fronte a un numeroso e molto attento pubblico, di donne ma anche di uomini, è stata fatta una descrizione molto concreta, raccolta nel testo “Siamo state tutte, trent’anni di storie”, di vicende di donne che hanno vissuto la paura e la violenza e delle strategie attuate dalle operatrici del Centro antiviolenza.

Nel portare il saluto dell’Amministrazione comunale, la consigliera alle Pari Opportunità, Oriana Trombin, ha ricordato la triste vicenda di Giulia Lazzari,  uccisa tre anni fa dal marito a soli 23 anni, mentre la Presidente della Commissione per le pari opportunità e contro le discriminazioni, Rosanna Stocco, ha illustrato l’operato della Commissione.  A condurre l’incontro Gessica Ferrari, membro della commissione presieduta dalla Stocco. E’ stato rilevato dalle due rappresentanti del CVPD Mariangela Zanni e Patrizia Zantedeschi,  che la pubblicazione del libro ad opera dell’editore Apogeo ha consentito di dare voce alle donne maltrattate che hanno frequentato il Centro e hanno argomentato che dalla violenza  si può uscire. Dall’incontro è emerso il grande lavoro effettuato  dal CVPD, negli anni di collaborazione con le forze dell’ordine e con i Pronti soccorso degli Ospedali per cogliere i segnali di situazioni intollerabili che possono portare anche alla uccisione, come già accaduto. I percorsi di uscita dall’incubo domestico non sono facili; la paura di ritorsioni, le pratiche di separazione, il bisogno di rifugio in luoghi sicuri, di trovare un alloggio alternativo, un lavoro, a volte scoraggiano le donne che vogliono uscire da relazioni malate. Situazioni che pesano sui figli che sono costretti a vivere in condizioni di precarietà e di intimidazione.

Mauro Colombo, con abilità, ha letto  sia la storia finita male di Aycha sia quella che si è risolta positivamente di Tanya, come pure una “Giornata al Centro” proprio per raccontare la grandissima attività svolta negli anni a Padova città e nella provincia nei diversi centri di accoglienza, che costituiscono una esperienza esemplare a difesa delle donne e per la loro promozione umana e sociale. Al termine Antonio Giolo, referente della Biblioteca, ha diffuso una bibliografia di libri presenti in biblioteca sugli argomenti trattati e ha consegnato alle relatrici il testo di Alessandro Ceccotto sul femminicidio a Adria di Anna Vecchi del 1925. Un breve video finale, consultabile nel sito del CVPD. (https://www.youtube.com/watch?v=fjklv3NA-aY&t=65s),  ha chiuso la serata con l’illustrazione dell’eccezionale lavoro svolto da questo che è il collettivo di donne più attivo nel Veneto. La registrazione dell’incontro è disponibile sul canale Youtube del Comune di Adria.

Commenta tramite Facebook
Condividi con i tuoi amici