Convegno su Aldo Moro.
(Porto Viro, 24 Aprile 2016)E’ stata una lezione di storia da “pelle d’oca”, quella tenuta da Giovanni Ricci e Agnese Moro, venerdì mattina in sala Eracle, davanti ad un pubblico di studenti delle scuole medie e dell’istituto superiore C.Colombo. A presenziare all’evento organizzato dall’associazione nazionale carabinieri di Porto Viro le autorità civili, militari, religiose e scolastiche del territorio. Ad aprire la mattinata culturale, Gianfranco Bressan, presidente dell’associazione nazionale carabinieri, seguito dall’intervento del primo cittadino Thomas Giacon che ha fatto gli onori di casa sottolineando l’importanza dei due relatori, diretti testimoni di alcune pagine di storia della nostra Italia. Giovanni Ricci ha raccontato della strage di via Fani a Roma, avvenuta il 16 Marzo 1978, in cui vennero uccisi i 5 agenti della scorta di Aldo Moro: Oreste Leonardi (CC), Francesco Zizzi (PS), Giulio Rivera (PS), Raffaele Iozzino (PS) e il padre Domenico Ricci (App. CC). “Nella mia mente rimane indelebile il ricordo di un grande eroe del “quotidiano”, quella di mio padre Domenico. Una persona che vestiva una divisa con orgoglio, consapevole della responsabilità e del fardello che chi la indossa è destinato a portare. Persone che io definisco comuni come ce ne sono tante intorno a noi, uomini di cui non ci accorgiamo ma che sono lì intorno a noi per proteggerci e garantire la nostra libertà. Ma dietro quella divisa c’era anche una persona comune, un papà il mio papà.”Parole significative, toccanti, quelle di Giovanni Ricci, per un pubblico che ascoltava in totale silenzio.”La mia vita è cambiata quando ho incontrato gli assassini di mio padre, quando li ho visti non più come entità ma come persone.
Da quel momento ho ricostruito la mia vita, perché avevo la necessità di andare avanti, per arrivare a parlare di quegli anni senza timore. Ho avuto il coraggio di perdonarli e ricompormi con il passato per riuscire a non essere più vittima e poter quindi vivere un futuro migliore- ha risposto a una delle domande degli alunni, Giovanni Ricci”.Agnese Moro, nel suo excursus storico e di vita, ha descritto il padre come una persona gentile, pieno di tenerezza, che alla sera dopo aver ispezionato la sua camera per cercare l’uomo nero, le teneva la mano fino a quando non si fosse addormentata. Un padre che le portava l’acqua di notte e che si raccomandava, nel momento in cui rientrava tardi, che lei chiudesse il gas. Piccoli gesti che rimarranno dei ricordi amorevoli e indelebili di un padre di famiglia per una figlia che oggi, a cent’anni dalla nascita del padre, racconta nelle scuole chi era Aldo Moro, toccando importanti temi come la costituzione, la legalità e la giustizia legata al ricordo di quelle persone che sono cadute nelle stragi degli anni di piombo, difendendo quello in cui credevano:la democrazia. Al termine della mattinata, il comandante dei carabinieri Davide Onofrio Papasodaro ha consegnato le tessere di soci dell’Anc ai due relatori, quale impegno per u na proficua collaborazione futura per altre lezioni di storia contemporanea a Porto Viro. Al dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Porto Viro, Giovanni Beltrame, l’Anc ha fatto consegnare dalle mani di Agnese Moro, una targa commemorativa intitolata a Aldo Moro e ai cinque uomini della sua scorta, da affiggere nella scuola elementare di via Nello Fregnan.
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