IL BENE COMUNE PER IL POLESINE AL CENTRO DEL DIBATTITO TRA VESCOVO, PRESIDENTI DELLA PROVINCIA E DEL PARCO.
ADRIA-(RO)-Leonardo Bonato, referente del gruppo cultura di IBC”-E’ stato stimolante e ricco di spunti l’incontro con il prof. Leonardo Becchetti organizzato venerdì sera dall’Azione Cattolica e dalla Pastorale Sociale presso il teatro B.C. Ferrini di Adria. I contributi di Camera di Commercio e Caritas sono stati significativi, così come interessanti sono stati gli interventi dalla platea, in particolare quelli del Vescovo Pierantonio Pavanello, del Presidente della Provincia Enrico Ferrarese, del presidente dell’ente Parco Delta del Po Moreno Gasparini e del Sindaco di Adria Omar Barbierato. Il primo cittadino della città etrusca ha sottolineato la volontà dell’amministrazione Comunale di far crescere il territorio, evidenziando nel contempo che l’autorizzazione data dal Governo alle nuove estrazioni nel Delta del Po rappresentano un pericolo per il nostro delta. La visione di futuro per l’amministratore civico è legata a progetti come l’archeologia e alle vie d’acqua, per fare due esempi.
Il vescovo Mons. Pierantonio Pavanello ha portato il suo saluto e sottolineato il bisogno di avere una buona politica. Il Polesine ha un defcit di politica. Ha molti bravi amministratori ma si sente la mancanza di un disegno politico capace di promuovere sviluppo. Serve pertanto una politica creata dalle persone che si associano, si confrontano dialetticamente e mettono a punto una sintesi che non sia calata dall’alto, ma rispecchi i bisogni del territorio e ne trovi le soluzioni. Il presidente della Provincia Enrico Ferrarese ha portato anche lui i saluti della comunità e ha fatto presente che ci sono cinquanta comuni quasi tutti piccoli e che per questo la loro forza sta nell’unione e nella fattiva coesione . Moreno Gasparini, presidente dell’ente parco del delta del Po ha evidenziato che l’ente Parco è un’occasione di crescita e non di intralcio come invece era stato inteso inizialmente. E’ compito degli amministratori sfruttare questa opportunità per creare condizioni di sviluppo. Ha espresso la sua preoccupazione per il pericolo che le nuove autorizzazioni all’estrazione di metano nel Delta Del Po, concesse dal governo, aggravino il problema della subsidenza con gravi conseguenze sul territorio polesano. “L’idea di base su cui ha insistito molto il prof. Becchetti per trasmettere il concetto di POLITICA GENERATIVA è stata l’importanza delle relazioni umane tra le persone, che porta ad una nuova misurazione del livello del benessere, che non fa riferimento solo a indicatori economici –spiega Bonato- Ne deriva che tanto più prende piede il principio di collaborazione e cooperazione, tanto più si possono raggiungere risultati inaspettati, anche per orientare scelte che, diversamente, sarebbero dettate solamente dalle dinamiche del mercato. Naturalmente, non poteva non emergere la necessità di coinvolgere direttamente le persone nella transizione ecologica attraverso la promozione delle comunità energetiche, senza trascurare la transizione digitale”.
Puntuali e integrative sono state le domande e le osservazioni dal pubblico sulla scuola, sui giovani, sulla sanità e sul welfare in generale. La più significativa suggestione trasmessa alla platea è stata la testimonianza concreta di come poter “ragionare di politica” senza “fare politica” nel modo tradizionale. Lo stesso incontro, infatti, è stata la concretizzazione del messaggio che veniva esplicitato nel titolo: la politica generativa. Una politica, cioè che privilegi il contributo dialogante dei cittadini per il raggiungimento del bene comune, piuttosto che accentuare le appartenenze ideologiche. “Quello indicato dallo studioso è una strada che Impegno per il Bene Comune ha intrapreso da anni-puntualizza Leonardo Bonato, referente per il gruppo cultura di IBC-.Un percorso che incoraggia la partecipazione, il confronto, l’ascolto reciproco e la sintesi per mettere a frutto proprio quella “intelligenza collettiva” di cui parlava Becchetti. Non c’è separazione tra cittadini e istituzioni in un clima di fiducia e di visione per migliorare la qualità della vita. Se, come cittadini, ci convinciamo che “la società ha bisogno di noi stessi” potremmo, singolarmente o attraverso le diverse forme associative, lasciare il mondo migliore di quello che abbiamo trovato. Questo è proprio il messaggio di Papa Francesco quando invita a non comportarsi come Ponzio Pilato. Ci complimentiamo con gli organizzatori per questa occasione di crescita che ci è stata offerta grazie alla dedizione e alla perseveranza di persone come Luigi Ennio”.
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