Il cero pasquale acceso rappresenta simbolicamente la luce che illumina il cammino di tutti coloro che operano nella città di Adria.
ADRIA-(RO)-Nella domenica delle palme, prima del termine della santa messa delle 10.30 in Cattedrale, il sindaco Omar Barbierato ha affiancato il presidente del consiglio Comunale Francesco Bisco nel momento della consegna del cero pasquale al Vescovo Pierantonio Pavanello.
Un’antica tradizione adriese ripristinata venti anni fa in occasione del passaggio al terzo millennio dell’era cristiana, per celebrare degnamente il Giubileo proclamato dal Pontefice Giovanni Paolo II, in seguito alle ricerche d’archivio prodotte dal comitato cittadino “Jubilaeum Adria 2000”, istituito per l’occasione del Giubileo dall’amministrazione comunale di allora.
Il Significato della donazione del cero pasquale da parte dell’Amministrazione Comunale al Vescovo Pavanello, viene così argomentata dallo storico adriese Aldo Rondina, Direttore del Museo della Cattedrale di Adria che nel 2000 è stato il presidente del comitato cittadino “Jubilaeum Adria 2000”. “ Il cero acceso riporta all’immagine biblica della colonna di fuoco che rischiarava i passi del popolo Ebreo ma, soprattutto, il cero pasquale acceso, ci porta a considerare Gesù Cristo “luce del mondo” nello splendore della Risurrezione (Giovanni 8,12). Se consideriamo la definizione data dal grande Albert Einstein sulla luce (“la luce è l’ombra di Dio”), la donazione del cero vuole rappresentare per la nostra Comunità adriese oltre che un significativo atto di fedeltà alla Chiesa Polesana e di omaggio al Vescovo che la presiede quale legittimo successore degli Apostoli, anche la luce che illumina il cammino di tutti coloro che operano in questa città”. Il cero pasquale è stato sistemato nel candelabro che la Soprintendenza descrive come “preziosa opera lignea uscita da una bottega veneta durante la prima metà del sec. XIX”. Da anni, l’ antica tradizione adriese è sostenuta da Bancadria.
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