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PAOLO BENVEGNÙ-LA POESIA VESTITA DI ROCK.

FICAROLO (RO), 11 agosto 2023 – Esiste ancora il cantautorato, quello che seleziona le parole con le pinzette della cultura, fra le pagine del Nuovo Devoto Oli e le lancia come fossero mentine, dentro un sound rock avvolgente ed assordante, che ci fa sentire tutti esseri umani fragili. “Benvegnù! Paolo Benvegnù!”, come ha salutato il sindaco di Ficarolo, Fabiano Pigaiani.

Davvero preziosa questa data di Tra ville e giardini 2023, che ieri sera (10 agosto), ha riempito il gradevole parco della possente villa Schiatti Giglioli con pubblico e fans di varie provenienze per il “Live estate 2023” del cantautore lombardo. Il sindaco Pigaiani ha introdotto la serata brevemente, per lasciare le chiacchiere ed i ringraziamenti al dopo-concerto, dove, com’è ormai tradizione a Ficarolo, gli artisti vengono omaggiati con i libri ed il gagliardetto del piccolo paese adagiato sotto l’argine del Po, ammiccando su quel nome geografico, che non si scorderà mai più. A rappresentare gli organizzatori della rassegna itinerante, promossa dalla Provincia di Rovigo, con Ente Rovigo festival e sostenuta dai 15 Comuni, Regione Veneto e Fondazione Cariparo, c’erano anche la consigliera provinciale alla Cultura Lucia Ghiotti, la consigliera regionale ficarolese Laura Cestari ed il direttore artistico Claudio Ronda. I saluti ed i ringraziamenti di rito sono toccati al sindaco Pigaiani, mentre Lucia Ghiotti ha apprezzato la location come simbolica della manifestazione: “spettacoli di qualità in luoghi del Polesine attrattivi e affascinanti”. “La provincia di Rovigo si è impegnata per predisporre un cartellone che corrisponda ai molteplici gusti del pubblico – ha aggiunto Ghiotti, ribadendo poi l’importanza dei finanziamenti pubblici di Regione e Cariparo. “Tra ville e giardini resiste anche al Covid: 24 anni di spettacolo e di cultura – ha detto la consigliera Cestari, che fa parte della Commissione regionale Cultura ed ha portato i saluti dell’assessore regionale Cristiano Corazzari – La Regione è felicissima di sostenerla perché tende a voler abbracciare il Polesine con iniziative di questo tipo. Io sogno che la cultura diventi un vizio – ha dichiarato – che catturi cioè le persone in maniera morbosa, ma creando conseguenze positive. E Tra ville e giardini, ogni anno, riesce ad instillare la passione per la cultura e per la nostra tradizione”. “Tra ville e giardini è un viaggio all’interno della provincia – ha affermato Claudio Ronda a chiusura dei saluti – ma anche un viaggio attraverso varie arti, con salti a volte rocamboleschi: dalla musica sperimentale elettronica di una grande musicista come Meg, passiamo stasera alla musica cantautorale, dove la lingua ha un peso e trova uno spazio giusto, fino a diventare poesia”.

L’accoglienza è davvero calorosa per Benvegnù e la sua collaudata band. Prima entra Saverio Zacchei che predispone l’effetto sonoro al synth, poi gli altri quattro: Luca Baldini al basso; Daniele Berioli alla batteria, Gabriele Berioli alla chitarra, Tazio Aprile alle tastiere; ed infine entra tra gli applausi Paolo Benvegnù con la chitarra acustica amplificata e parte il rif. L’intro è affidato a “Una nuova innocenza” (Heart hotel, 2013), che inizia quasi sussurrata e poi si espande e cresce fino ad entrare in un rock raffinato e avvolgente. Rock caldo, moderatamente distorto, col trombone di Zacchei che entra solenne, le chitarre malinconiche, punte melodiche e qualche effetto elettronico, sono il mood di tutto il concerto: in cui la voce di Paolo, ferma e profonda, arriva con la forza prepotente di riflessioni dal sapore ancestrale, mai in rima, che si ripetono ossessive su un tessuto musicale che te le ritaglia dentro il caos e te le rimbomba nella testa. Poi ci sono i nuovi brani dell’ep “Solo fiori” (digitale e fisico, Woodworm, 2023), un regalo da vero fuoriclasse, con quel modo di scrivere, che riesce ad esprimere l’anima in parole: ricercatezza ed eclettismo, metafore mai scontate, florilegio di immagini. Sublime “27/12”, una melodia d’amore che rende “possibile l’impossibile”. “Che cosa siamo noi, se non lo scorrere del tempo inesorabile?”. Impressionante la naturalezza con cui Paolo Benvegnù sfodera stile ed eleganza, senza mai apparire saccente. “Non esiste altro” è magnifica anche senza il duetto con Malika Ayane della versione ep. Paolo Benvegnù ci ironizza sopra, amabilmente, come fa a tratti, con improbabili aneddoti, in questo live, che lo vede rilassarsi progressivamente e cominciare a divertirsi con quei “fantastici esseri umani” della band. Sagacia e ironia distinguono la frizzante “Italia pornografica”. Poi, il capolavoro di poesia divina: “ma io lascio che le cose passino e mi sfiorino/Perché non sono ancora in grado di comprenderle”. Un’osservazione di pathos crescente, più che un ritornello è questo periodo de “Il mare verticale” (Piccoli fragilissimi film, 2003), brano reinterpretato anche da Marina Rei e da Giusy Ferreri, riconosciuto da Benvegnù come il suo brano d’amore preferito. Una scaletta lunga che è parsa però pochi attimi: d’altra parte il repertorio qui non manca; bis generosi e prolungati (e qui l’atteso brano “Cerchi d’acqua”), bagno di fans a fine concerto, autografi, foto e per tutti, tanta felicità per aver ascoltato qualcosa di veramente buono che fa bene all’animo.

Tra Ville e Giardini XXIV è promossa ed organizzata da Provincia di Rovigo in ambito RetEventi, co-finanziata da Regione del Veneto, sostenuta da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, con l’organizzazione tecnica di Ente Rovigo Festival, direzione artistica di Claudio Ronda, e la partnership dei Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Canda, Castelmassa, Ceneselli, Corbola, Ficarolo, Frassinelle, Fratta Polesine, Lendinara, Polesella, Porto Tolle, Rovigo e San Bellino.

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