PolesineSpettacoli ed eventi

Riparte da Loreo il “Festival Antichi organi del Polesine” EDIZIONE XX.

ROVIGO- “Nel suono dell’organo c’è il futuro del mondo”. Lo scrisse l’organista francese contemporaneo Jean Guillou. Se il futuro deve essere ben radicato nella storia e nell’identità, allora nel suono dell’organo c’è anche il futuro dei territori, perché nessuno strumento è così identitario e visceralmente collegato alle comunità di persone, come l’organo antico, la cui musica continua nel tempo a dare risonanza a tutti i colori dei sentimenti umani.

Con tutta la sua potenza identitaria, il suono dell’organo torna a risuonare nelle chiese polesane. Parte, infatti, la XX edizione del Festival Antichi organi del Polesine, che si svolgerà dal 24 novembre al 30 dicembre 2023, con cinque concerti che coinvolgeranno cinque strumenti di grande valore: il Gaetano Callido, 1787, op. 239 della Chiesa dell’Assunta di Loreo; il Domenico Malvestio, 1926 della Chiesa di San Biagio in Lendinara; il Giacomo Bazzani, 1887 di San Nicolò a Ca’ Venier; l’organo più antico del Polesine, il Gaetano Callido, 1767, op. 34 del tempio La Rotonda di Rovigo; e l’ultimo organo costruito dalla famiglia Callido, di Antonio Callido, 1829, che si trova in San Ippolito, a Giacciano.

Il Festival nasce per la conoscenza e valorizzazione dell’ingente patrimonio organario della provincia di Rovigo, dove si trovano strumenti già restaurati e funzionanti, ma anche tanti strumenti da ricostruire o restaurare completamente. L’organizzazione è di Asolo musica – Veneto musica, nell’ambito del circuito concertistico “Cantantibus organis”, coi contributi di Mic, Regione del Veneto e, per la prima volta, di Fondazione Rovigo cultura. Hanno contribuito in partnership, le cinque amministrazioni polesane più sensibili al sostegno della cultura organaria: Giacciano con Baruchella, che rientra nella rete con questa edizione, Lendinara, Loreo, Porto Tolle e Rovigo. Il Festival gode poi dei patrocini della Diocesi di Adria Rovigo, della Diocesi di Chioggia e della Provincia di Rovigo, e della collaborazione delle Parrocchie di Santa Maria assunta in Loreo, San Biagio in Lendinara, San Nicolò in Ca’ Venier, San Ippolito in Giacciano e del Sindacato del tempio La Rotonda di Rovigo. La direzione artistica è sempre del maestro Nicola Cittadin, docente d’organo al Conservatorio Agostino Steffani di Castelfranco Veneto e membro della Commissione per la Tutela e la valorizzazione degli organi storici della Diocesi di Adria Rovigo.

APERTURA A LOREO, 24 novembre-Il concerto d’apertura del Festival Antichi organi del Polesine coinvolge uno dei più antichi e prestigiosi strumenti della provincia, l’organo Gaetano Callido, opera numero 239 del 1787, che si trova nella cantoria della chiesa di Santa Maria assunta, a Loreo (Ro). Appuntamento venerdì 24 novembre, alle 21. Ingresso libero e gratuito. Per valorizzare le variopinte e brillanti sonorità di questo strumento è programmato un concerto per organo solista, col maestro Giovannimaria Perrucci, che eseguirà un programma di classici del Settecento, marchigiani (in omaggio alle sue terre) e italiani. Dal veneziano Baldassarre Galuppi (Sonata in re minore) a Giovanni Morandi (Sonata in do minore op. 21/1, Sonata per l’elevazione in mi minore op. 21/3) e Gioacchino Rossini (tre composizioni adattate all’organo da Carlo Fumagalli e una Sinfonia trascritta per organo dallo spagnolo Diego Gallardo). Una curiosità su Giovanni Morandi (1777-1856), che era marchigiano di Senigallia, e componeva proprio avendo in mente gli organi del suo territorio, tutti di fattura Gaetano Callido di Venezia. La moglie, Rosa Morolli, da lui educata al canto, era una soprano che all’epoca divenne molto più famosa del marito, e spesso veniva ingaggiata proprio dal conterraneo e contemporaneo Gioacchino Rossini (1792-1868), illustre pesarese, per la prima delle sue opere.

Il Callido numero 239 fu costruito da Gaetano Callido (Este, 1727 – Venezia, 1813), il più attivo e talentoso allievo di Pietro Nacchini, capostipite della tecnica costruttiva che prenderà il nome di Scuola veneta. In 44 anni di attività nella sua bottega di Venezia, Callido costruì 430 organi, distribuiti nei territori della Serenissima, dell’Emilia-Romagna e delle Marche, marchiandoli con le sue iniziali ed il numero progressivo di realizzazione. Strumenti molto razionali, riconoscibili per le tecniche costruttive ed il suono. Il Callido di Loreo si distingue per l’intonazione generale cristallina, la struttura “razionale”, un solo manuale, il registro Principale (un registro è una serie di canne con lo stesso timbro) diviso in “bassi” e “soprani” dal suono avvolgente e delicato, ma corposo; i Flauti (le canne disposte a cuspide) sono puliti e penetranti. Alla consolle di questa straordinaria “macchina da orchestra” il maestro Giovannimaria Perrucci, concertista marchigiano, diplomato al Conservatorio Rossini di Pesaro in organo, clavicembalo, direzione di coro, composizione e filologia musicale e poi perfezionatosi in organo al Conservatoire national superiéur di Lyon, in Francia: uno dei primi allievi italiani del maestro Xavier Darasse. È direttore artistico della più antica rassegna italiana dei “Concerti d’organo”, che si svolge nella chiesa di Santa Maria nuova di Fano.

NOVITÀ 2023-In questa edizione prosegue la sperimentazione per sviluppare la cultura musicale organaria delle giovani generazioni. Lunedì 27 novembre gli alunni della secondaria di primo grado ad indirizzo musicale dell’Ic Porto Tolle faranno una visita guidata col maestro Nicola Cittadin all’organo della chiesa di Ca’ Venier, per capirne il funzionamento e provare a suonare.

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