L’Ultimo Saluto al Comandante Giuseppe Fabrello, Marinaio e Cavaliere Ufficiale al merito della Repubblica.
VENETO-Un lungo picchetto d’onore formato da solini e vessilli dei vari gruppi ANMI (Associazione Marinai d’Italia) della Regione Veneto ha accolto, sul sagrato della chiesa parrocchiale di Vivaro di Dueville (VI), il feretro di Giuseppe Fabrello, Cavaliere Ufficiale e consigliere nazionale dell’ANMI per il Veneto Occidentale e il Trentino Alto Adige. Fabrello, figura di riferimento della comunità marinara, si è spento all’ospedale di Vicenza il 16 novembre, all’età di 83 anni, a causa di una malattia legata all’amianto.
La cerimonia funebre si è svolta il 22 novembre in una chiesa gremita di amici, colleghi, marinai, famigliari e autorità locali, tra cui l’assessore Lidia Zocche in rappresentanza del Comune di Dueville, hanno reso omaggio a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile. La Santa Messa, presieduta da Don Stefano Porcellato, ha celebrato i due aspetti centrali della vita di Giuseppe Fabrello: il servizio verso il prossimo e il legame indissolubile con il mare, un amore riflesso anche nei suoi occhi azzurri, come ha ricordato il sacerdote durante l’omelia.
Un momento di particolare commozione è stata l’interpretazione della Preghiera del Marinaio, recitata a memoria dal cav. Alessandro Mazzolo, presidente del gruppo ANMI di Conegliano (TV). La preghiera, preceduta e conclusa dall’armonioso suono, ben cadenzato, del nocchiere al fischio, socio del Gruppo di Dueville (VI), ha rappresentato un tributo alle tradizioni marinare che Fabrello custodiva nel cuore.
All’uscita dalla chiesa, il feretro, al centro del picchetto d’onore, è stato accompagnato da due momenti significativi: quattro marinai del Gruppo di Caorle (VE) hanno intonato a cappella la “Madonnina del Mare”, canto particolarmente caro a Giuseppe, su richiesta dalla figlia Manuela.
A seguire, il delegato regionale dell’ANMI per il Veneto Occidentale, avv. Paolo Mele, ha letto una lettera toccante inviata dall’Ammiraglio di Squadra Pierluigi Rosati, presidente nazionale di ANMI, e ha condiviso una preghiera personale, intrisa di sentimenti di vicinanza e affetto.
Tra i numerosi pensieri di commiato, ha risuonato quello del Cap. L. C. Roberto Spolaor, consigliere nazionale ANMI del Veneto Orientale, che ha salutato “il dirimpettaio di Delegazione”con parole cariche di significato: “Ora riposa in pace, caro Giuseppe, e fatti cullare, avvolto dai flutti dell’Altissimo.” Le ultime parole di Paolo Mele, una significativa metafora marinaresca, hanno suggellato l’addio “Ed ora, Pino, vai. Molla gli ormeggi, hai buon vento di poppa. Ci ritroveremo un domani alla meta.” Guendalina Ferro.
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