Rovigo-ARTING POT – FUSIONI D’ARTE Gran finale alla Casa Circondariale di Rovigo
Giorgia Businaro: “Arte è patrimonio di tutti e nessun essere umano deve esserne privato”
Gran finale per il progetto Arting Pot – Fusioni d’Arte, promosso dal Circolo ARCI “Il Tempo Ritrovato” in collaborazione con Cantieri Culturali Creativi, Legambiente e una ricca rete di partner e sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo nell’ambito del bando “Culturalmente 2015”. Con una performance artistica, realizzata venerdì 18 novembre e offerta ai detenuti del Carcere di Rovigo, Arting Pot conclude la sua prima edizione, ricca di eventi culturali che hanno portato a Rovigo una fusione tra danza, musica, architettura, ambiente. “Portare arte dove arte non c’è, dare a tutti la possibilità di godere di diverse forme artistiche e di riscattare, attraverso queste, situazioni di degrado urbano, sociale e culturale. Questo – spiega Giorgia Businaro, ideatrice e coordinatrice del progetto – è sempre stato l’obiettivo di Arting Pot, questa è stata la filosofia che ci ha guidato nel lungo percorso attraverso luoghi e situazioni di abbandono, incuria, isolamento. Per questo non poteva esserci conclusione migliore per questo progetto: offrire uno spettacolo di alta qualità artistica a persone che non ne potrebbero altrimenti fruire rappresenta, secondo noi, il più alto traguardo che potessimo raggiungere”. La performance “Time of the Body”, sviluppata all’interno del delicato contesto carcerario, è stata ideata dalle coreografe Romina Zangirolami e Simona Argentieri e sviluppata dai danzatori Thierry Parmentier e Yoris Petrillo, che indagano il concetto di “relazione”, l’esperienza dell’altro quale fattore di ricchezza. “Nato dalla constatazione che il Polesine sia terra ricca di potenzialità sotto il profilo culturale, artistico e ambientale, non pienamente sfruttate al fine di crearne volano di sviluppo sociale ed economico – continua Businaro – “Arting Pot – Fusioni d’Arte” si pone, quali obiettivi prioritari, l’incentivazione, nei cittadini, del desiderio di riappropriazione e fruizione dei luoghi, valorizzando le potenzialità inespresse del Polesine in chiave culturale, sociale e turistica e la riduzione del disagio sociale attraverso la valorizzazione delle differenze culturali”.
Il linguaggio artistico, nelle sue diverse forme, è stato lo strumento per realizzare questi obiettivi. Un ringraziamento particolare da parte degli organizzatori va al Direttore del carcere dott. Paolo Malato e alla dott.ssa Monica Motta che hanno permesso la realizzazione di questo evento. Si ringraziano anche Mauro Grotto, presidente di AIRA (Associazione Italiana Riciclatori Auto) e sponsor del progetto, Giulia Bacchiega, curatrice grafica, Pierpaolo Fabris, presidente di Cantieri Culturali Creativi e tutti gli artisti che hanno partecipato e contribuito al successo del progetto.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.