Porto Viro-Chiarezza su centrale a biomasse
(Porto Viro, 30 Agosto 2015) Dopo l’attacco dell’esponente pentastellato in consiglio regionale Bertelle, il sindaco di Porto Viro Thomas Giacon interviene per fare chiarezza sulla vicenda delle biomasse.“Se ci si propone di ergersi a paladini della verità, la verità bisogna dirla tutta, in modo corretto e senza mistificazioni: la campagna elettorale è finita e la strumentalizzazione di certi temi serve a fare demagogia e a creare preoccupazione nei cittadini. Forse la consigliera regionale del Movimento 5 stelle Patrizia Bartelle, non ha ben capito quale sia il suo compito come donna in politica perché di fumo ce n’è già troppo: si presenti con l’arrosto e le diremo brava, ma se intende solo fare propaganda non credo svolga al meglio il proprio ruolo come rappresentante dei cittadini che vogliono chiarezza e non confusione”.
“Capiamo bene – sottolinea Giacon – che il Movimento 5 stelle non ha alcuna intenzione di attaccare il centrodestra, visto che anche a Venezia come a Rovigo dove ha ricevuto perfino un assessorato è pronto ad offrire il suo appoggio esterno Lega, ma in questo caso se vuole trovare un responsabile sbaglia a guardare verso il Pd, unico obiettivo dei grillini e tutto per scopi propagandistici, anche nascondendo la realtà ed i veri responsabili: perché attacca gli esponenti del Pd e non chi ha effettivamente preso quelle decisioni? Così dimostra chiaramente che il suo intento non è risolvere un problema ma semplicemente fare propaganda fine a sé stessa e non credo che questo, per chi ripete il giustissimo slogan onestà, sia un gesto di onestà intellettuale”.
“Venendo al tema della centrale a biomasse da 12,5 Mwe da realizzarsi nell’ex zuccherificio – aggiunge il sindaco di Porto Viro – come sicuramente la consigliera Bartelle saprà perché si sarà ben documentata prima di sparare accuse sulla stampa e visto che è compito di chi ricopre un incarico in un organo istituzionale guardare agli atti a non alle chiacchiere raccolte nei bar, l’autorizzazione ad installare ed esercire un impianto per la produzione di energia elettrica attraverso la combustione di fonti rinnovabili è stata deliberata il 3 settembre 2013 dalla Giunta regionale, governata dal centrodestra verso il quale non dice mai una parola, quando Porto Viro era governata sempre da quel centrodestra che lei si sogna di attaccare, su proposta dell’allora assessore Isi Coppola al termine di un iter avviatosi nel 2007 con l’approvazione dell’accordo di riconversione produttiva dello stabilimento saccarifero di Porto Viro, successivamente integrato con provvedimento n. 983/2009 e sottoscritto dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Rovigo, Comune di Porto Viro, Italia Zuccheri spa e dalle organizzazioni professionali agricole e delle cooperative. Tale progetto di riconversione, come si legge negli atti, prevede, tra l’altro, la costituzione di una filiera integrata per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili basata sullo sviluppo di coltivazioni utili alla produzione di biomasse e la realizzazione e gestione di una centrale elettrica”.
“Come la consigliera regionale Bartelle dovrebbe sapere – sottolinea Giacon – visto anche che lavora per la Polizia di Stato, quando qualcuno è titolare di un’autorizzazione è autorizzato ad agire a meno che questa autorizzazione non venga revocata su basi legittime. Anche modificare la legge istitutiva del Parco, come lei sostiene, sarebbe inutile, visto che la legge, come sicuramente non ignora, non può avere effetti retroattivi. Il tema delle biomasse, come saprà essendosi documentata sulle mie posizioni, non è mai stato preso sottogamba, ma per affrontarlo servono gli appigli normativi e non basta qualche articolo sulla stampa”.
Secondo il sindaco “le sparate tanto per guadagnarsi un po’ di visibilità sono dannose se non documentate, perché oltre a fare disinformazione fanno incappare il rischio di pestare delle ‘coprob’, visto che tanto per fare un esempio di cattiva informazione e di bugie raccontate sulla stampa, è la ditta EcoSpark e non la CoProBi la titolare dell’autorizzazione. Nel parere favorevole della commissione tecnica regionale rilasciato il 22 marzo 2012 si spiega che il combustibile sarà composto prevalentemente da una miscela di essenze coltivate nei territori locali (sorgo da fibra, discanto, pioppo a corta rotazione), ma saranno utilizzati anche paglia stocchi da cereali, sfalci e potature, canne, vinacce, materiali vegetali provenienti da attività di manutenzione di alvei di scolo ed irrigui. Il parere favorevole rilasciato dalla Provincia è stato subordinato alla sottoscrizione di appositi contratti di filiera, coinvolgendo gli agricoltori del territorio già interessati alla coltivazione della barbabietola e le associazioni di categoria, per la superficie necessaria (25000-50000 ha) allo scopo di salvaguardare le produzioni locali, minimizzare i trasporti e mantenere l’occupazione. Non si parla, come lei sostiene non si sa bene su quali riferimenti documentali, di rifiuti provenienti dalla raccolta del secco e questa possibilità, oltre a non essere prevista dagli accordi e dalle autorizzazioni, sarebbe un motivo sufficiente per rimettere in discussione tutto”.
“Infine va ricordato che per attuare il progetto di riconversione – conclude Giacon – tutto l’impianto dell’ex zuccherificio deve essere demolito, mentre al momento sono ancora presenti i silos, utilizzati come base di smistamento dello zuccherificio di Pontelongo. Va considerato, poi, che attualmente la centrale di biomasse gemella situata a Finale Emilia, dopo la sua realizzazione, non è mai stata messa in funzione per mancanza di incentivi statali. Sono tutte informazioni che sicurtamente la consigliera conosce perché non avrebbe mai parlato senza documentarsi e parlando a casaccio e che quindi non si capisce perché abbia nascosto nel suo intervento. Sicuramente avrà parlato anche con il consigliere pentastellato Sante Crepaldi, che le avrà sicuramente detto che in uno dei primi consigli comunali del mio mandato, aveva proposto di organizzare un consiglio comunale aperto sul tema della centrale a biomasse, ma che ad oltre un anno di distanza non ha ancora formulato la richiesta formale. Ora che il suo partito può contare su un nutrito gruppo di rappresentanti in Regione, competente sul tema delle centrali a biomasse, sicuramente riuscirà ad annullare tutte le decisioni prese al riguardo ed a far revocare l’autorizzazione per la riconversione dell’ex zuccherificio. Altrimenti avremo la prova provata che la loro è solo vuota propaganda. Da parte nostra resta come sempre alto il livello di attenzione e quando avremo la possibilità di intervenire con fatti e non con chiacchiere lo faremo senza dubbio”.
Guendalina Ferro
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