LOREO-Balzoni e Ricci raccontano una lezione di storia contemporanea ” indimenticabile” agli alunni di tre comuni del Delta.
Teatro parrocchiale di Loreo gremito dagli studenti mercoledì mattina, per la lezione di storia contemporanea tenuta da Giovanni Ricci e Giorgio Balzoni.Il primo, figlio dell’autista di Aldo Moro, ucciso insieme agli altri agenti della scorta nella strage di via Fani del 16 Marzo 1978, per mano armata delle brigate rosse. Il secondo, il giornalista già vicedirettore del tg1 ed ex allievo universitario dello statista e uomo politico Aldo Moro.”Si tratta di un incontro culturale reso possibile dal sodalizio che rappresento- ha detto Gianfranco Bressan, presidente dell’associazione Nazionale Carabinieri sezione di Porto Viro, dalle dirigenti e dalle insegnanti degli istituti comprensivi di Loreo e Taglio di Po, dalle amministrazioni comunali di Rosolina, Loreo e Taglio di Po e il circolo Noi di Loreo che fa riferimento al parroco Don Angelo.Una sinergia positiva per un incontro che mi auguro possa lasciare un seme di conoscenza nelle giovani generazioni, che rappresentano il domani“.
Due relatori straordinari che hanno saputo spiegare ai giovani studenti delle scuole medie di Taglio di Po, Rosolina e Loreo cosa hanno rappresentato e rappresentano per il nostro paese Aldo Moro e gli uomini della scorta.Nel silenzio più assoluto della gremita sala, il giornalista Giorgio Balzoni ha descritto Aldo Moro, prima come professor d’università che amava dopo ogni lezione chiacchierare con i suoi studenti e poi come uomo politico e artefice di riforme importanti come la gratuità dei tre anni delle scuole medie .”Un cambiamento che permise a una marea di ragazzi e soprattutto ragazze di poter proseguire gli studi.Altra riforma importante fu l’introduzione dell’articolo 18 a tutela dei lavoratori che fino a quel momento potevano essere licenziati senza motivo-racconta Balzoni”.
Giovanni Ricci nel suo intervento ha raccontato ai ragazzi la sua esperienza di vita vissuta”Avevo la vostra età quando mio padre Domenico, appuntato dei carabinieri, morì all’età di 42 anni nella strage di via Fani insieme a Oreste Leonardi e ai tre agenti di pubblica sicurezza Francesco Zizzi, Giulio Rivera e Raffaele Iozzino”.Un racconto volutamente ricco di dettagli famigliari e aneddoti “con lo scopo di ridare la giusta dignità alle persone che persero la vita nella strage del 16 Marzo 1978, senza quindi ridurre l’intera esistenza di tali persone alla giornata che ricorda le stragi attraverso la deposizione di una corona di fiori davanti ai monumenti dei caduti- ha sottolineato Ricci-“. Tante le domande formulate con consapevolezza dai ragazzi, preparati dalle insegnanti sulle nozioni storiche di quegli anni. Quesiti, ai quali hanno risposto ampiamente i due relatori.La mattinata si è conclusa con la consegna dei presenti ai due relatori.
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