Adria – Addio ad Adriashopping?
In questi giorni è circolato ad Adria un manifesto che prospetta un imminente probabile fine della ormai ventennale associazione dei commercianti della città, storico esempio imitato da molte cittadine vicine in grado di generare eventi ed attirare migliaia di persone nel centro storico.
Per molti leggere che non sarebbero più esistiti il mercatino della terza domenica del mese, aperture straordinarie, sbaracco di primavera o fine estate, Adria d’estate, Adria di Natale e tutti gli eltri eventi firmati Adriashopping è stato un vero e proprio fulmine a ciel sereno.
Il volantino lanciava anche una pesante accusa contro i propri associati, ovvero i titolari di negozi e bar della città, rei di non aver versato il contributo associativo, mentre i giornali attaccavano duramente sostenendo che l’associazione fosse in crisi da tempo. Addirittura riprendendo per rincarare la dose un mio commento su facebook su alcuni mancati aggiornamenti del sito, che voleva semplicemente essere uno stimolo per avere un po’ più di attenzione su questi dettagli, molto importanti per la visibilità.
Su una unica cosa non c’è alcun dubbio: perdere tutto questo è un colpo durissimo per la città.
Io ora non me la sento di incolpare pesantemente i negozianti, che di questi tempi hanno veramente molte difficoltà a sbarcare il lunario. Non me la sento nemmeno di attaccare l’associazione, che non ha mai fatto mancare le manifestazioni in città nonostante le mille difficoltà e i fondi sempre più ridotti.
Ma non posso esimere da criticare noi cittadini. Mi spiego meglio: forse oggi per colpa del casino mediatico che ha portato questa notizia, complice il bel tempo e la temperatura gradevole, un minimo di gente nel centro storico c’era. Ma di altre giornate, anche migliori di questa meteorologicamente parlando, ce ne sono state molte durante tutto il 2014.
Ecco, in queste giornate il tema dominante era andare al centro commerciale.
Come sono cambiate le cose in questi anni. Una volta ci chiedevamo “andiamo a fare un giro ad Adria?”, ma questo succedeva per qualunque altra città che avesse un minimo di negozi e di storia. Poi ad Adria si facevano due passi in centro, chi prendeva qualcosa al bar, chi il trancio di pizza per asporto per calmare l’appetito del pomeriggio. Tanti ne approfittavano per comprare qualcosa nei negozi, chi aveva i bambini li faceva montare sulle statue dei leoni di fronte alla chiesetta lungo il corso.
Ora questa frase non si dice più. Si dice andiamo al Porto, e questo vale anche per qualsiasi centro commerciale che stia annullando la città che lo ospita. Come se Adria fosse il Porto. Troppo difficile superare il ponte e arrivare in centro. Troppo dispendioso cercare un parcheggio tra quelli a pagamento, che poi la domenica e i festivi sono liberi, o troppo faticoso fare 50 metri a piedi per trovarne uno senza le odiate strisce blu. Meglio stivarsi, stretti ma alla moda, al chiuso di una galleria.
Troppe volte ormai, venendo in centro sia nei giorni festivi che feriali, ho visto la coda per entrare al centro commerciale ed il corso semideserto. Le stesse persone che poi se li incroci lungo il corso (magari il giorno di Pasquetta, dopo aver trovato chiuso altrove) si lamentano che la passeggiata non è stata all’altezza delle aspettative.
Non è che siamo tutti noi i colpevoli se veramente AdriaShopping chiuderà?
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