Adria-la consigliera regionale Bartelle (M5S) interviene sulla questione della casa di riposo.
“Sono due le considerazioni sulla casa di riposo di Adria (CSA),che emergono dai resoconti giornalistici apparsi in questi giorni”. Esordisce a gamba tesa la consigliera regionale penta stellata Patrizia Bartelle”.
La prima riguarda il livello scadente dei servizi offerti agli ospiti della struttura, documentato anche dai verbali del Servizio ispettivo regionale, per i quali la presidente del consiglio di amministrazione Sandra Passadore, deve ottemperare alle prescrizioni per il bene degli ospiti.
La seconda consiste nel fallimento del progetto complessivo di rilancio del Csa attraverso la nuova sede, fallimento certificato dalla perdita del finanziamento regionale dei 5 milioni di euro (soldi prima concessi e poi revocati per inadempienze amministrative). Due storie considerate apparentemente distinte dalla stampa, ma in realtà si tratta della stessa storia, o meglio del rovescio della stessa medaglia: L’insufficiente capacità progettuale del consiglio di amministrazione, è il rovescio degli scarsi risultati, ottenuti sino ad ora dalla struttura.
Struttura della quale fa parte anche Marco Badiale, lo stesso che molto probabilmente diventerà direttore di quella che si sta configurando come una vera a propria holding delle case di riposo pubbliche, ovvero il risultato del mega accordo tra le case di riposo di Adria, Rovigo, Cavarzere, Merlara e Badia Polesine per le quali si prevede la sostanziale fusione amministrativa.
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