PORTO VIRO-Grande interesse per le immagini e i filmati del giornalista Andrea Avveduto al Visitor Center.
Venerdi 31 marzo presso la sala visitor center dell’Ente Parco delta del Po si è svolto l’incontro con il giornalista Andrea Avveduto che attraverso immagini, filmati ed esperienze personali ha raccontato l’attuale situazione dei cristiani in Siria. L’incontro organizzato dall’Associazione Umana Avventura di Porto Viro in collaborazione con le parrocchie di Fornaci e San Bartolomeo, nonché con il patrocinio del comune di Porto Viro e la Comunità missionaria di Villareggia, ha avuto una buona adesione di partecipanti ed è stato coordinato da Marco Tiengo.
Il giornalista Avveduto, collabora con i Francescani e la ong “pro-terra sancta” per il sostegno e la diffusione nel mondo occidentale dei progetti di ricostruzione in Siria. I filmati che documentano la distruzione di città un tempo bellissime come Aleppo, il silenzio che vi regna inesorabile interrotto ancora talvolta dai bombardamenti dell’uno o altro schieramento, creano un senso di angoscia nello spettatore. La Siria ha subito in questi 7 anni di guerra la riduzione della metà della sua popolazione. Molti sono morti sotto i bombardamenti , altrettanti sono fuggiti nel vicino Libano o attraverso i viaggi in mare in Europa. Quelli che sono riusciti a fuggire facevano parte in genere della classe più ricca che occupava anche le posizioni più illustri e qualificate nella società siriana (medici, ingegneri, tecnici,ecc..). Quelli che sono rimasti non solo sono i più poveri che ora si ritrovano ancora più disperati, ma sono rimasti privi di un tessuto sociale e politico funzionante. Aveduto ha più volte sottolineato che non è una guerra di religione come in occidente si pensa, la Siria da sempre è il luogo della convivenza pacifica anche di cristiani e musulmani. E’ invece una guerra di poteri e di interessi che sono fuori dalla Siria ma che ambiscono alla conquista della Siria per la sua posizione strategica. I bambini di 7/8 anni non hanno mai vissuto la pace e la guerra è diventata la dimensione normale della loro vita, i loro disegni ritraggono bombe, case distrutte, persone mutilate. Eppure in mezzo a tanta disperazione e disgregazione, i Francescani e i pochi cristiani che ancora sono rimasti cercano di rinascere e portare speranza.
I piccoli progetti che si possonoavviare, perché al momento essendo ancora in corso la guerra è impossibile parlare di rico-struzione, tendono a sostenere le piccole attività che ridonano momenti di normalità come un padre di famiglia che ha aperto un laboratorio di pasticceria attraverso un microcredito e fa dei biscotti buonissimi; ridare il salone di bellezza ad una parrucchiera che permette alle donne di desiderare ancora di essere belle e di curarsi; i pozzi d’acqua che i francescani aprono gratuitamente a tutta la popolazione per riprendere a lavarsi e a fare da mangiare decentemente; la scuola per sordomuti che una mamma cristiana ha aperto a tutti i bambini dopo che era stata bombardata quella pubblica nella quale i bambini cristiani sono 6 su 50. Certo la vita in Siria è ancora dura e sembra che lo sarà ancora a lungo, ma le storie raccontate da Avveduto fanno pensare che non si deve rinunciare alla speranza e che la testimonianza che stanno dando i cristiani in Siria è proprio quella di un abbraccio misericordioso per tutti, tanto che anche tra i musulmani in molti nasce la domanda di capire perché i cristiani si comportano cosi.
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