Baraccopoli collettore sx
(Porto Viro, 23 Giugno 2015) “Quando ci siamo insediati come nuova amministrazione, abbiamo dovuto fare luce sulla questione della baraccopoli situata in via Collettore sinistro. Due le casette già posizionate e un’altra era in arrivo per decisione e spese sostenute dalla precedente amministrazione”. A spiegarlo è il sindaco Thomas Giacon, che interviene sulla questione degli alloggi per situazioni di disagio abitativo.
“La spesa delle casette mobili, per la precedente amministrazione rappresentava, carte alla mano, una soluzione alle tante richieste di emergenze abitative perché non erano più disponibili gli alloggi dell’Ater. Nel momento dell’insediamento della mia amministrazione- spiega Giacon – le casette risultavano occupate senza un regolare contratto, comprovante la data di occupazione e il versamento dei canoni annuali, previsti dal regolamento specifico stilato e approvato dalla precedente giunta comunale. A quel punto per regolarizzare la presenza dei due inquilini nelle abitazioni mobili è stato formalizzata con le dichiarazioni sostitutive dell’atto di notorietà (firmata dagli stessi inquilini), attraverso le quali è emerso, si legge nell’atto citato, che i due alloggi sono stati concessi in via temporanea mediante consegna diretta delle chiavi da parte del presidente di una nota cooperativa, su disposizione dell’ex assessore ai servizi sociali Nicola Marinelli”.
Dagli atti inoltre, spiega ancora il sindaco, emerge, che le due famiglie non hanno mai versato la quota mensile di 50 euro, prevista dal regolamento, nei due anni che occupano gli alloggi. “Abbiamo ritenuto opportuno vista la specifica situazione – spiega Giacon – di concedere a queste famiglie una proroga fino a settembre o al massimo fino a marzo 2016, come previsto dal regolamento. Nel contempo abbiamo provveduto a pagare loro l’utenza sui rifiuti e gli arretrati dei canoni annuali”.
A breve l’Ater, assegnerà le abitazioni disponibili in base alla graduatoria, nella quale compaiono tutte le famiglie bisognose di una casa popolare. “A chi per fare confusione e strumentalizzare la vicenda ha tirato in ballo la questione dell’accoglienza dei profughi – conclude Giacon – ricordo che si tratta di una questione che non ha alcune relazione e sulla quale il Comune non ha voce in capitolo, trattandosi di obblighi derivanti dai trattati internazionali, gestiti a livello di ministeri e Prefetture e pagati con fondi europei”
Ferro Guendalina,portavoce pe ril comune di Porto Viro.
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