Proposta di programmazione relativa ai posti per non autosufficienti nelle case di riposo nel Delta.
I comuni d i Taglio di Po, Porto Viro e Porto Tolle hanno presentato al tavolo anziani del piano di zona dell’ULSS 19 una nuova proposta di programmazione relativa ai posti per non autosufficienti nelle case di riposo. La questione nasce da una passata programmazione la cui concreta realizzazione metterebbe in seria difficoltà l’intero sistema delle case di riposo che già oggi, a causa della crisi economica che ha colpito le famiglie dove gli anziani sempre più sono una risorsa anche in termini finanziari, è talvolta in sofferenza, con posti senza copertura della retta sanitaria, e addirittura posti vuoti non coperti neppure dalla tariffa a libero mercato. La proposta, a firma congiunta dei Sindaci dei tre Comuni, è stata presentata dagli assessori ai servizi sociali dei tre comuni, attraverso una relazione dell’assessore Veronica Pasetto di Taglio di Po, nonché Vice-Presidente della Conferenza dei Sindaci. In particolare, partendo dalla fotografia oggi dello stato dell’arte, con un territorio, quello dell’ulss19, con un numero di impegnative di residenzialità che si aggirano su una media di 419 e con l’esclusione che queste possano essere aumentate da parte della Regione, e con due progetti relativi alla costruzione di altre due case di riposo, prevedere la concreta realizzazione di 737 posti in case di riposo mette a serio rischio le case di riposo già esistenti e i loro bilanci e quindi la loro stessa esistenza.
Continuano, gli assessori ai servizi sociali dei tre Comuni, Veronica Pasetto, Tania Azzalin e Leonarda Ielasi, condividendo la medesima idea: prevedere la realizzazione oggi di una nuova casa di riposo, interamente privata, con ben 120 posti non risponde ad un bisogno del territorio. Ma anzi va contro il territorio stesso. Abbiamo bisogno di servizi vicini alle persone che rispondano a coloro che oggi sono in lista d’attesa (circa 150 persone), sebbene sappiamo benissimo che la maggior parte di queste persone entreranno in casa di riposo solo con una impegnativa di residenzialità che permetta loro di abbassare la retta, che altrimenti si aggirerebbe sui 2.200 euro (quale pensionato polesano oggi è in grado di far fronte ad una simile cifra?!). Ciò che farebbe invece un’opera faraonica quale quella progettata a Rosolina è mettere in crisi le attuali case di riposo che vedrebbero aumentare i posti vuoti, con il rischio di una chiusura, in un domani forse neppure tanto lontano, con ricadute pesanti sul personale. Ed è per questo che si è proposta una nuova programmazione che abbassa il numero dei posti a 622, comunque in grado di rispondere a tutte le persone oggi in lista d’attesa. Sapendo che parallelamente una battaglia andrà fatta in Regione per vedersi aumentare il numero delle impegnative (oggi una media di 419), visto l’aumento significativo del numero delle persone anziane nel nostro Delta. La proposta, che è stata accolta favorevolmente dal Tavolo di Zona, in primis dagli stessi operatori rappresentanti le diverse strutture pubbliche e private delle case di riposo presenti ed appoggiata dai sindacati Spi-CGIL ed Fnp-Cisl, ora attende il voto di tutta la Conferenza dei Sindaci dell’ULSS 19.
(Guendalina Ferro-servizio informazione del comune di Porto Viro) riproduzione riservata
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