Polesinesanità

Un percorso per la natalità-Centro per la fertilità di coppia dell’Ospedale di Trecenta.

POLESINE-La possibilità di scegliere tecniche biomediche per aiutare la fertilità di coppia è patrimonio dell’Azienda Ulss 5 da molti anni: oggi, il Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita dell’Ospedale di Trecenta è un servizio di eccellenza che utilizza tecnologie avanzate, di diversi livelli, secondo le caratteristiche della coppia che vi si rivolge.

Dal 2019 al 2021, i dati a disposizione profilano una attività che non si è fermata nonostante la pandemia: 341 cicli effettuati nel 2019, 193 nel 2020, 229 nel 2021. Nel triennio, ben 90 le gravidanze frutto dei percorsi di coppia condotti nel centro PMA. L’accoglienza delle coppie, che si avvicinano al centro per realizzare il più grande e delicato dei sogni, un figlio, è personalizzato.

Lo staff, composto da infermiere, medici ginecologi, biologi e ostetriche segue i pazienti sin dall’incontro preliminare. “Il primo colloquio è fondamentale, così come i necessari esami che ci permettono di inquadrare precisamente le esigenze della coppia, dal punto di vista diagnostico e terapeutico – spiega Alessandra Tomasi, ginecologa e androloga del Centro di Procreazione – la prima tappa del viaggio passa da qui, attraverso il dialogo con la coppia che incontra effettive difficoltà a concepire” A seguire, le scelte sono molteplici, con tecniche di primo e secondo livello. Primo livello per casi che sono di infertilità lieve, e che vengono così indirizzati a un percorso di supporto costante, che usa metodologie non invasive. Il secondo livello, invece, è destinato a coppie che presentano un quadro di infertilità più severa: “In questo caso, il percorso si avvale di tecniche più raffinate come Fivet (fecondazione in vitro) e Icsi (fecondazione intracitoplasmatica).  Entrambe i livelli, primo e secondo, prevedono una preparazione della coppia che lo staff multidisciplinare attua e sostiene con grande impegno e costanza. Le nostre coppie non vengono lasciate mai sole, ma seguite secondo le esigenze che presentano offrendo loro consulenze con l’urologo, lo psicologo, il nutrizionista e il biologo”.

Sono proprio gli specialisti biologi ad essere protagonisti nella fase delicatissima del lavoro in camera biologica del laboratorio PMA: “Velocità, attenzione, passione ed esperienza – raccontano emozionati. Il centro utilizza strumentazioni d’avanguardia che nemmeno immaginavamo quando abbiamo iniziato, nel 1996, in un ambulatorio di Badia Polesine”  In entrambi i casi, poi, la palla passa nuovamente in mano al ginecologo che, nel momento più umano e veramente emozionante del trasferimento uterino: solo alcune ore la paziente è libera di tornare a casa. Sarà il test di gravidanza, successivamente a suggellare la gioia dei futuri genitori. Il Centro di procreazione medicalmente assistita dell’ospedale di Trecenta rappresenta un’eccellenza; gode di una collocazione strategica, tra le provincie di Ferrara, di Padova e di Rovigo, coprendo così un bacino di utenza molto vasto. “La nostra dimensione, inoltre, è perfetta per la cura delle pazienti: non troppo grande e impersonale, ma all’avanguardia, non troppo piccola ma adatta all’instaurazione e crescita di un rapporto diretto ed empatico con le degenti. Non dimentichiamo che questo servizio viene offerto col solo pagamento del ticket – spiega Tomasi – La nostra struttura dedicata a mamme e bimbi è stata insignita del prestigiosissimo riconoscimento ministeriale bollini rosa per le diverse eccellenze ospitate”. In questi mesi, il centro PMA è interessato da un progetto di ristrutturazione per ampliare e ammodernare spazi, comfort, tecnologie e informatizzazione e rendere ancora maggiormente efficiente quello che, con gli anni e una reputazione crescente per capacità diagnostiche e cliniche è divenuto un punto di riferimento interregionale

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