Come sta il nostro mare? Presentazione il 20 maggio dei primi dati della campagna di ricerca promossa da Parco Veneto del Delta del Po, Università di Padova e Greenpeace.
DELTA DEL PO-Ma qual è lo stato di salute del mare antistante il Delta del Po? Possiamo immaginare come cambierà nei prossimi anni, sia a causa dell’innalzamento dell’acqua che di scelte che potrebbero mettere a rischio anche l’economia del territorio? Il Parco del Delta del Po, impegnato nella salvaguardia dell’ambiente e nella gestione anche del Sito di Interesse Comunitario marino denominato “Adriatico Settentrionale Veneto – Delta del Po”, si pone l’obiettivo di dare delle risposte basate su opportune e puntuali conoscenze scientifiche. Per questo ha scelto di sostenere la campagna di monitoraggio che il Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università degli Studi di Padova ha iniziato, proprio in questi giorni, in collaborazione con Greenpeace.
I primi risultati saranno presentati venerdì 20 maggio dalle 10.30, durante un evento pubblico presso il Centro Congressi di Rosolina Mare in Piazzale Europa.
La parte settentrionale del Mar Adriatico, in particolare il tratto antistante il delta del fiume Po, è l’habitat prescelto da una grande quantità di famiglie di tursiopi e dalle tartarughe Carretta carretta che nidificano tra le dune sabbiose del Parco Naturale Veneto del Delta del Po. Per questo qui è stato istituito il SIC “Adriatico Settentrionale Veneto – Delta del Po”. Un’area particolarmente “calda” da un punto di vista climatico e ambientale a causa dell’azione antropica sul territorio, sul clima e sulla salute delle persone. Cambiamenti climatici, cuneo salino, inquinamento dell’acqua e atmosferico, trivellazioni in mare che aggravano la nostra dipendenza dalle fonti fossili, sono alcuni degli elementi che incidono sull’ambiente modificandolo irreversibilmente e condizionano molte delle attività produttive vitali per il Delta del Po. I ricercatori dell’Università degli Studi di Padova stanno lavorando a bordo della nave ammiraglia di Greenpeace Rainbow Warrior che fino al 20 maggio sarà impegnata in attività di ricerca scientifica nelle aree limitrofe al Parco del Delta del Po. E proprio il 20 maggio saranno presentati i risultati preliminari alla presenza di Michele Grossato sindaco di Rosolina, Moreno Gasparini presidente Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, Sandro Mazzariol coordinatore del gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Padova, Alessandro Giannì Direttore delle campagne di Greenpeace Italia e Matteo Ceruti avvocato esperto in diritto ambientale.
L’incontro, organizzato dal Parco, sarà l’occasione per un confronto con le realtà locali e gli operatori economici, in particolare dei comparti pesca e turismo, partendo dalla condivisione di dati scientifici indipendenti da interessi di parte e accendendo i riflettori, in particolar modo, sui nuovi progetti di trivellazione e sull’impatto delle infrastrutture esistenti come il terminal GNL Adriatico. “La campagna di monitoraggio dell’Università di Padova, svolta in collaborazione con Greenpeace, raccoglie il sostegno del Parco e di tutto il territorio del Delta del Po – afferma il presidente del Parco Regionale Veneto Moreno Gasparini – Abbiamo bisogno di basare le nostre scelte di sviluppo su solidi dati scientifici che ci permettano di comprendere a pieno le conseguenze di certe decisioni soprattutto nell’ambito della politica energetica del Paese legata a fonti fossili. Siamo consapevoli delle necessità di fare fronte all’attuale crisi energetica, ma siamo convinti che non si possano attuare soluzioni emergenziali che mettono a rischio la salute delle nostre comunità e lo sviluppo economico del delta del Po basato sul fragile equilibrio tra uomo e natura”. Per maggiori informazioni info@parcodeltapo.org Viste le attuali disposizioni in materia di Covid-19, l’ingresso nella sala sarà contingentato e permesso fino ad esaurimento posti.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.