UN CONCERTO DI STELLE, CON JOHN PATITUCCI TRIO.
LENDINARA (RO) – Un concerto di stelle in un giardino meraviglioso. Il pubblico in visibilio per il virtuosismo e la passione dei musicisti, che arrivano ad ondate dal palco. Quando l’arte è a livelli siderali, smuove emozioni, sentimenti ed il meglio dell’umanità. È stata una serata da incorniciare quella di domenica sera, 25 luglio, al giardino storico di Ca’ Dolfin Marchiori a Lendinara, per il concerto di John Patitucci Trio, nell’ambito della rassegna itinerante Tra ville e giardini 2021.
“Grazie al pubblico, che ha deciso di partecipare a questo evento, in sicurezza. La cultura non si è mai fermata, seppure con tutte le limitazioni indotte dalla pandemia, e Lendinara è pronta ad accogliere queste importanti iniziative”. Così ha esordito e salutato l’assessore alla Cultura e turismo di Lendinara Francesca Zeggio e, poi, facendosi portavoce della rete dei comuni organizzatori/ospiti di Tra ville e giardini ha aggiunto: “Noi amministratori abbiamo bisogno di sentirci partecipi di un progetto culturale unitario, che valorizzi il nostro straordinario Polesine, di cui tutti dobbiamo sentirci parte”. Il riferimento è all’organizzazione della manifestazione, che come pochi altri casi nella provincia di Rovigo, riesce a riunire tanti enti locali in vista di un obiettivo comune: l’offerta culturale nella fattispecie. Un “modello Tra ville e giardini” che si auspica di poter ripetere, per lo meno nei settori, come eventi culturali e turismo, dove il proporsi unitariamente come territorio, dà quella forza ed autorevolezza convincenti verso la cittadinanza e verso l’esterno. Il ringraziamento ai sostenitori principali di Tra ville e giardini, Regione Veneto e Fondazione Cariparo, viene d’obbligo “per la capacità di credere nella crescita culturale del territorio” (come ha detto il sindaco di Trecenta, delegato della provincia, Antonio Laruccia). Dal canto suo, il comune di Lendinara, che tiene al suo titolo di “città ospitale”, ha dispiegato e ringraziato tutte le sue forze di uffici e volontariato concittadino, che hanno efficacemente allestito il sito del concerto: Protezione civile, Associazione nazionale Carabinieri in pensione e Pro loco. E l’Ente Rovigo Festival, che è il coordinatore esecutivo della manifestazione, col direttore artistico Claudio Ronda.
Applausi fragorosi subito all’annuncio dell’ingresso dei musicisti su palco: John Patitucci, contrabbassista e bassista jazz numero uno al mondo, mancava dall’Italia da decenni. La sua nota simpatia e la forte personalità si è rivelata all’istante, quando ha salutato la platea nel suo italiano americaneggiante, al quale tiene moltissimo, per le radici calabresi della sua famiglia. È stato amore immediato: il pubblico non ha più staccato l’attenzione fin dai primi accordi sul contrabbasso e lo ha accompagnato, acclamato, applaudito fino alla fine del concerto, che è scivolato via senza farsene accorgere. Alla batteria jazz il suo compagno da vent’anni del Wayne Shorter quartet, Brian Blade: un uomo bionico alla guida del ritmo. A chiudere il trio, un’altra stella del jazz internazionale Chris Potter, premiato sassofonista fra i migliori del pianeta, leader degli Underground e session man per i grandi.
Gli accordi ed il sound si diffondono nell’aria. Occhi ipnotizzati, orecchi sintonizzati, qualche bocca aperta e ogni tanto degli “Ohh…!” di stupore. Qui si suona senza scaletta, ma nel jazz capita. Però qui si suona ognuno con le sue invenzioni, cambi di altezze, contrappunti, arpeggi, virtuosismi come se piovesse, entrate e uscite dalla partitura, il brano viene costruito sul momento: e i tre strumentisti si meravigliano l’uno dell’altro e si mandano segnali di approvazione, ma non perdono il tempo base, mai. Suonare li diverte, sorridono. Ed i pubblico gli va dietro. Qui c’è la storia del jazz degli ultimi trent’anni. Patitucci passa dal contrabbasso al basso con una facilità mai vista. Questo è lo strumento in cui si esprime in maniera personalissima da solista, in cui si distingue per quei strettissimi fraseggi che par quasi una chitarra. E’ un sound moderno fuso con una cultura musicale sterminata, in cui si sente di tutto, dal funky allo swing, soprattutto nei brani di sua composizione. Presenta alcuni brani di nuova produzione, fra cui “Contemplation n. 2”, composta durante il lockdown, in cui dice di aver avuto molto tempo per pensare alle cose spirituali. Ha un sorriso disarmante e trasmette serenità. Ad un certo punto ringrazia, ma come? È già finito! Sul palco arriva la torta con le fontane esplosive per festeggiare il compleanno dell’amico Brian Blade. Patitucci incita il pubblico a cantare “Tanti auguri”. E tutti cantano. Infine, una dedica alla moglie e ai due figli, di cui Isabella è proprio lì nel backstage, con “I wont to hold your hand” di Lennon-Mccartney versione Trio Patitucci-Potter-Blade. Ed un disarmante ringraziamento con la mano al cuore: “Grazie pubblico per la passione per la musica”. Tra ville e giardini cambia registro ed invita all’appuntamento di martedì 27 luglio, in piazza della Libertà a Castelmassa, con Arianna Porcelli Safonov.
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