GRANCHIO BLU-CORAZZARI IN DELGAZIONE A BRUXELLES, “SI RICONOSCA LA PECULIARITA’ DEL NOSTRO TERRITORIO E SI AFFRONTI L’EMERGENZA CON AZIONE SINERGICA AUTORIZZANDO STRUMENTI DI CATTURA EFFICACI”
VENETO-“Gli obiettivi di questo incontro sono due, da un lato far comprendere alla Commissione Europea che a causa delle peculiarità del nostro territorio, caratterizzato dalla presenza di coste basse e sabbiose, aree lagunari e acque dolci, l’emergenza provocata dal granchio blu è più impattante rispetto ad altri luoghi in quanto le caratteristiche ambientali favoriscono l’esplosione demografica della specie con l’effetto di distruggere le produzioni locali, la biodiversità e con il rischio di avere ripercussioni anche sul turismo balneare. E in secondo luogo chiedere con forza che questa emergenza venga affrontata in modo sinergico tra Unione Europea, livello statale e livello regionale, autorizzando efficaci misure per la cattura degli esemplari anche nelle fasce costiere come eventualmente la pesca a strascico entro le tre miglia dalla costa”.
L’assessore regionale alla Pesca, Cristiano Corazzari, è intervenuto così oggi a Bruxelles all’incontro organizzato dai deputati al Parlamento Europea Rosanna Conte e Paola Ghidoni al fine di far conoscere alle istituzioni europee la gravità e la peculiarità dell’emergenza granchio blu nel Nord Adriatico.
“I numeri parlano da soli, in totale nel 2023 sono stati 428mila i chilogrammi di granchio blu commercializzati dai sei mercati ittici del Veneto a cui vanno sommati i 564.586 chili non commercializzabili pescati a partire da luglio nelle sole lagune di Porto Tolle oltre a ulteriori centinaia di tonnellate pescati nelle restanti lagune e non commercializzabili – ha aggiunto Corazzari-. La specie dopo il letargo invernale si sta risvegliando ed è urgente agire in fretta autorizzando nel caso anche la pesca a strascico in mare entro le tre miglia, in deroga alle normative europee, per scongiurare danni irreparabili alle produzioni del litorale. È a rischio un comparto di primo piano per l’economia veneta, per la nostra cultura, per le nostre tradizioni”.
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