Politica

CUNEO SALINO E DISPONIBILITA’ IDRICA: IL FENOMENO PREGIUDICA IL DELTA.

Il parlamentare del Partito Democratico Diego Crivellari ha chiesto al Ministero dell’Ambiente un efficace programma di azioni per contrastare l’aggravarsi della situazione:<Stato di crisi per il Veneto. Adige e Delta sono in sofferenza, attenzione anche per le acque potabilizzabili>

ROVIGO 06/05/2017 – <Desta notevole preoccupazione la disponibilità idrica nel nostro territorio. In Veneto nei giorni scorsi, con un’ordinanza del presidente della Regione del Veneto, è stato dichiarato lo stato di crisi idrica su tutto il territorio regionale, che avrà validità fino al 15 maggio 2017, con riserva di modifica dei contenuti in relazione all’andamento meteorologico. Sul piano operativo, l’emergenza è seguita in stretto raccordo con l’Osservatorio Permanente sugli Utilizzi Idrici del Distretto Idrografico delle Alpi Orientali e in collaborazione con le Province Autonome di Trento e Bolzano e con i gestori dei serbatoi idroelettrici. Al centro dell’attenzione, la gestione della risorsa idrica sul fiume Adige, che rappresenta attualmente il punto più critico del sistema sia come portata, sia per la risalita del cuneo salino alla foce. In particolare, l’intero Delta del Po è soggetto a una sofferenza idrica a seguito del fenomeno della risalita del cuneo salino, che provoca effetti deleteri in corrispondenza dell’intero territorio. Tra le cause generali vi sono le ridotte portate del Po, dovute a contenuti rilasci idrici montani, prelievi incontrollati, gestione delle acque poco accorta e cambiamenti climatici, che non permettono di garantire un coordinamento ottimale. Tutto ciò è direttamente connesso all’utilizzo delle acque da parte dell’intero bacino, che essendo il più ricco d’Italia, ospita una parte consistente di popolazione e di attività lavorative. 

La risalita del cuneo salino comporta effetti dannosi sul territorio, che causano l’impossibilità di irrigare alcune aree del delta, con conseguenze che ricadono all’interno degli ecosistemi. La trasformazione delle acque dolci in acque salate comporta numerosi effetti in corrispondenza degli ambiti costieri, tra cui la difficoltà di prelevare acque in corrispondenza dei fiumi e quindi di irrigare il territorio, oltre che di garantire acque potabilizzabili in corrispondenza dei territori prospicienti la costa. Come inoltre comunicato dai Consorzi di bonifica del Veneto e da Anbi, riuniti a Rovigo lo scorso 28 aprile, il cuneo salino è risalito di ben 12 chilometri nell’area del Delta, oltre l’asta della strada Romea, rendendo inutilizzabile l’acqua sia per uso idropotabile che per uso irriguo. La questione ed il problema è stato portato all’attenzione del Ministero dell’Ambiente per chiedere un urgente e efficace programma di azione per contrastare l’aggravarsi di un fenomeno che pregiudica l’economia agricola e l’equilibrio ambientale del Delta del Po>. Così il parlamentare del Partito Democratico Diego Crivellari.

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