Porto ViroSuccede in città

PATRONA DI PORTO VIRO-CONFERENZA DI DON MARCO POZZA IN SALA ERACLE.

PORTO VIRO-(RO)-Martedì 8 ottobre, la Sala Eracle di Porto Viro, ha ospitato il secondo appuntamento in calendario per la festività della Patrona della Città Maria Madre della Chiesa promosso dalla neonata comunità cristiana sinodale. Il primo appuntamento è stato un Pellegrinaggio alla Madonna di Monte Berico svoltosi il 29 settembre scorso. Un gruppo di una cinquantina di fedeli guidati dal parroco don Gianluca Brisotto ha partecipato alla Messa principale del Santuario per affidare alla Madonna la nuova Comunità per poi nel pomeriggio visitare il bel Museo Diocesano di Vicenza.

L’incontro di martedì scorso è stato introdotto da don Gianluca che ha ricordato il focus dell’evento nel concetto di speranza. In dialogo con don Marco Pozza, il Dirigente Scolastico dell’I.C. di Porto Viro, prof. Massimiliano Beltrame, ha sviluppato la serata in tre parti.

All’inizio don Marco ha raccontato la storia della sua vocazione che è accaduta grazie a due uomini -don Bepi e Papa Francesco, il primo quando era bambino e il secondo quando era già sacerdote e aveva “perso la strada, aveva bisogno di essere perdonato”- che hanno posto su di lui lo sguardo che gli ha fatto vedere ciò che lo attendeva, cioè “la storia d’amore con Dio, una storia che nasce con qualcuno che si perde e qualcuno che lo va a cercare”, una “storia d’amore che non è data per sempre”. Una storia che l’ha portato davanti al suo più grande limite, il non accettare che “il pastore possa abbandonare novantanove pecore per cercarne una”, che persone che hanno commesso delitti gravissimi possano essere salvati, liberati, gli uomini che ogni giorno incontra nella sua speciale “parrocchia” del carcere Due Palazzi di Padova.

In questa umanità fatta di tanti Caino, uno speciale, “il mio specchio”, l’ha chiamato Don Marco: “guardo lui e mi dico che potrei essere io al suo posto se non avessi avuto la fortuna di incontrare quello sguardo”. Di Antonino, ragazzo che sta scontando la pena nel carcere padovano, è stato proposto un video di una docu-intervista trasmessa su TV2000. Qui “la Speranza è diversa se vista con gli occhi dei vincitori o con quella dei vinti”, e per gli spettatori si è aperto un gioco di specchi in cui è stato facile, per un attimo, sentirsi nei panni dell’altro, di Caino, appunto, e sentire che “siamo tutti peccatori”, come recitiamo nell’Ave Maria forse senza capire fino in fondo il significato. In carcere il Vangelo accade e la Madonna, rappresentata dalla corona del Rosario che Don Marco porta sempre in tasca a protezione dal Male che in cui è immerso tutti i giorni, è la forza per continuare a credere che la liberazione dell’uomo è sempre possibile, che la Speranza si fa carne, sempre. Luana Milan.

 

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