Elettrizzante live del pianista acrobatico Antonio Sorgentone and his band.
CEREGNANO (RO) – Serata elettrizzante ai ritmi boogie woogie, swing, blues e rock’n roll anni ’50. Il funambolico pianista di Giulianova, romano di adozione, Antonio Sorgentone and his band, è tornato a riscaldare il pubblico di Tra ville e giardini 2021, in un serratissimo live, venerdì sera, 30 luglio, nel giardino di Ca’ Le Procurative, abitazione veneziana, ora sede di Polistudio, sull’argine del Canalbianco, a Ceregnano.
Onori di casa per l’assessore alla Cultura Elisa Chinarello, che ha ringraziato la società proprietaria del sito per la concessione del giardino per il terzo anno consecutivo: “Ci rispondono affermativamente perché sono solo interessati che le persone si divertano e possano condividere un momento di cultura”, ha spiegato l’assessore. E la villa era tutta illuminata anche dall’interno, con un caloroso effetto accoglienza. Un doveroso ringraziamento ai tecnici e allestitori di palco e luci, per l’atmosfera gradevole che hanno creato ed uno alla Protezione civile di Ceregnano, che ieri sera svolgeva il ruolo dei vigili nel regolare il traffico diretto alla villa. Un altro grazie al direttore artistico Claudio Ronda per portare Tra ville e giardini in giro per il Polesine e al numeroso pubblico presente. Ivan Dall’Ara, nella doppia veste di sindaco di Ceregnano e di presidente della Provincia ha fatto i saluti “informali” per la chiusura di entrambi i mandati: “Questo concerto, pieno di energia – ha detto il presidente – è un degno momento conclusivo e spero sia anche di buon auspicio dopo un anno decisamente brutto. Come Provincia volevamo dare un segnale di ripartenza alla grande”.
Parte la musica e l’inseparabile band: Remo Leonzi alla chitarra, Federico Ullo al contrabbasso e Riccardo Colasante alla batteria; fa subito un intro mettendo in chiaro i ritmi della serata. Poi arriva Antonio Sorgentone fra gli applausi, con la fama ed il passaparola che lo caricano di aspettative. Dita sui tasti bianchi e neri, sicuro come se giocasse, arpeggi, scale, assoli e improvvisazioni virtuosistiche che danno nuova vita e ritmo ai capolavori del passato. Sembrano quasi diversi. Tocco energico, incrocia le mani, ci mette anche qualche gomito e verso la fine del live, pure i piedi. Canta anche bene e arroca la voce ad effetto speciale, vocalizza, fischietta, presenta i brani. Un pianista di straordinaria tecnica, polistrumentista (chitarra, ma lui dice che “strimpella”), intrattenitore divertente, non ce n’è più per nessuno: il pubblico applaude, batte il tempo, canta.
Il repertorio è sterminato e nemmeno così scontato. Si va dagli anni ‘30 ai ‘50 americani, con tutto quello che ci sta in mezzo. La giocosa sfida con la musica vagamente country-rock che si sente in lontananza, non appena la band si ferma, non ha storia: “Questa loro non la sanno fare…”, annuncia Antonio e attacca una personalissima molto shuffle “Caldonia” (1945) di Luis Jordan, il re del jukebox, pioniere del rhythm and blues. Da “Boogie woogie boy”, il suo brano originale quasi un inno, a “Honky tonk train blues” (1927) di Meade Lux Lewis, nota in Italia nella versione di Keith Emerson, per la colonna sonora del programma tv “Odeon”; da “Maple Leaf Rag” (1899) ragtime di Scott Joplin alla ballata western “I’m the man”. Da “Ma che freddo fa” di Natalino Otto, iniziatore dello swing in Italia, ad un altro “Ma che freddo fa”, quello portato a Sanremo 1969, da Nada. Tra un successo e l’altro, tra una “The fat man”(1950) di Fats Domino e una “Carina” di Fred Buscaglione, si inseriscono alcuni brani originali composti da Antonio Sorgentone: “quelli più brutti che sentite in mezzo ai capolavori”, ha annunciato il musicista. La ronzante “Pete pete”, scelta nel 2013 dalla Volkswagen per la pubblicità del Maggiolino, è evidentissima; ma si riconoscono subito anche le due variazioni di “Bom bom”, la n. 2 e la n. 3, quest’ultima indimenticata finale di Italia’s got talent 2019, col numero del piano infuocato, che gli è valsa la vittoria della stagione. Tra ville e giardini da appuntamento col grande teatro italiano martedì 3 agosto, alle 21.30, alla chiesa del Traghetto di Santa Maria in Punta, con Maria Paiato in “L’avvelenatrice”. Tra Ville e Giardini XXII è promossa ed organizzata da Provincia di Rovigo, co-finanziata da Regione del Veneto Reteventi, sostenuta da Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, con l’organizzazione tecnica di Ente Rovigo Festival, direzione artistica di Claudio Ronda, e la collaborazione dei Comuni di Adria, Ariano nel Polesine, Badia Polesine, Castelmassa, Ceneselli, Ceregnano, Costa di Rovigo, Ficarolo, Fratta Polesine, Lendinara, Lusia, Occhiobello, Porto Tolle, Rosolina, Rovigo, Trecenta, Villanova del Ghebbo.
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