La sala Eracle riapre con una cerimonia d’inaugurazione
(Porto Viro, 12 Febbraio 2016) Sarà una festa la riapertura della sala Eracle. La cerimonia d’inaugurazione é prevista alle 20.45 di sabato 13 Febbraio.
”Si tratta di un avvenimento tanto atteso dalla cittadinanza –commenta il primo cittadino-perché l’ Eracle rappresenta il punto di riferimento e il luogo ideale di eventi, manifestazioni culturali e per le scuole per la comunità portovirese.Una serata per la quale non potevamo che aprire in bellezza con uno spettacolo nello spettacolo”. “Una riqualificazione che supera i 220 mila euro, i cui lavori hanno interessato la costruzione del dietro alle quinte, prima inesistente, con accesso quindi dei due camerini laterali al palco in maniera indipendente e serviti da nuovi servizi igienici; l’adeguamento alla normativa vigente e l’efficentamente dell’impianto di riscaldamento e di quello elettrico, nuovi serramenti, oltre alla sistemazione e al decoro dell’area circostante dell’edificio pubblico e non per ultimo il Certificato Prevenzione Incendi fino ad oggi inesistente.Tutto questo approvato Mercoledi 10 febbraio dalla Commissione comunale di Vigilanza dei Pubblici Spettacoli e dai Vigili del Fuoco.
Tra le novitá degne di nota la nuova insegna illuminata “Eracle” e le due piastre in marmo , raffiguranti lo stemma della città di Porto Viro con le date di costruzione e riqualificazione della struttura pubblica. Dopo il taglio del nastro, l’evento sarà allietato dalla performance canora del soprano portovirese, Amida Eliana Pregnolato e dallo spettacolo teatrale “Strazzeossi…! Ferovecio….!Mi ricordo il Polesine”. Una lettura teatrale basata su un testo firmato da Cristiano Draghi, giornalista fiorentino ma polesano d’adozione, che ha raccolto una serie di memorie degli anziani polesani attraverso una serie di interviste di stile giornalistico–etnografico. Una ricerca paziente, durata circa due anni e realizzata con l’aiuto della giornalista polesana Lauretta Vignaga, che ha svolto il lavoro preparatorio alle singole interviste.
Sono testimonianze di un mondo profondamente diverso da oggi il cui ricordo rischia di sparire, per ragioni anagrafiche, ma anche storiche e culturali. Il lavoro, originariamente tutto in italiano, è stato adattato, sceneggiato e tradotto in veneto da Giorgio Libanore.
(Guendalina Ferro-Servizio Informazione Comune di Porto Viro)
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