Fabula Saltica partecipa al Festival Danza in rete di Vicenza. DOMANI 11 GIUGNO con lo spettacolo BALLADES di Claudio Ronda.
La Compagnia di balletto “città di Rovigo” Fabula Saltica porta il nuovo allestimento dello spettacolo “Ballades” al Festival Danza in rete di Vicenza, domani 11 giugno 2021, alle ore 20, al Ridotto del Teatro comunale di Vicenza.
Ballades, per la coreografia di Claudio Ronda, è un rimando all’affascinante film di “Ballando, ballando” di Ettore Scola (1983, pellicola candidata all’Oscar per il miglior film straniero). Attraversando a passo di ballo la storia della Francia, dal 1938 al 1983, la sceneggiatura trova nel linguaggio del corpo dettato dai balli di coppia e nei rituali sociali delle sale da ballo, una chiave metaforica per interpretare i mutamenti dei costumi e della società.
Con Ballades, Claudio Ronda mantiene gli ambienti del film, la balera ed i suoi frequentatori, per raccontare frammenti di varia umanità attraverso la danza, che si perde nel silenzio di un tango o nelle spumeggianti pieghe di una polka, ma che poi dallo stile da ‘sala’ si trasforma in qualcosa di più simbolico e astratto, intimista e misterioso. La balera, il luogo del ballo per eccellenza, diventa il simbolo dello stare assieme, dell’essere comunità, in un momento in cui la pandemia ne ha cancellato il senso. Come sempre dai lavori di Ronda emerge un senso di ottimismo, ricercato e trovato sempre nella condivisione del gesto artistico, sia dei danzatori che del pubblico. Uno spettacolo di danza che, dunque, partecipa a pieno titolo a questa quarta edizione del Festival Danza in rete Vicenza e Schio, che non a caso quest’anno titola “Una nuova vita”: la celebrazione della ripresa delle relazioni umane autentiche, del confronto con l’Altro che diventa desiderio di ri-avvicinamento fisico e poetico, della riappropriazione condivisa degli spazi dell’arte e dell’aggregazione sociale. In fondo, un invito per i cittadini-spettatori a toccare con mano come la cultura possa aiutarli a tornare alla normalità. Qualcosa che visto i tempi che stiamo vivendo diventa anche simbolo di ciò che significa essere una comunità, essere vivi e soprattutto, comunque sia, insieme.
Fondata negli anni ’90 Fabula Saltica può a buon diritto vantare di essere una delle compagnie di danza indipendenti italiane più longeve e tenaci. Nata dalla volontà di un gruppo di danzatori desiderosi di sperimentare nuove forme coreografiche rispetto a quelle usate al tempo dalle formazioni più tradizionali, nel tempo si è consolidata sotto il nome di Claudio Ronda, che da sempre ha curato la strategia artistica e firmato molte produzioni della formazione. La quale, insediata a Rovigo, rappresenta una realtà coreografica molto attiva anche sul territorio regionale, con progetti di promozione del linguaggio coreografico oltre che produzioni sempre caratterizzate da uno stile di danza estremamente dinamica e ben radicata nelle tecniche tradizionali – dal classico al contemporaneo ‘storico’- e da una volontà di trovare ogni volta codici narrativi diversi, ispirandosi tanto alla letteratura quanto al teatro e al cinema. In Ballades il rimando è tra le altre cose ad un singolare a affascinante film, Ballando ballando, perla rara nella cinematografia altrimenti impegnata di Ettore Scola. Ballando ballando attraversa a passo di danza (da balera) la storia della Francia, dal 1938 al 1968 e poi all’oggi, trovando nel linguaggio del corpo dettato dai balli di coppia e nei rituali sociali delle sale da ballo una chiave metaforica ma ficcante per interpretare i mutamenti dei costumi e della società. Un lavoro, quello di Scola, che echeggia un titolo miliare dell’allora nascente Tanztheater, Kontakthof di Pina Bausch (simile tema, simili tratti) e che fu un successo mondiale, rilanciando anche a livello cinematografico il linguaggio fisico e metaforico della danza e della fisicità.
In Ballades Claudio Ronda mantiene l’idea di fondo del film – la balera, i suoi frequentatori – per raccontare frammenti di varia umanità attraverso la danza che si perde nel silenzio di un tango o nelle spumeggianti pieghe di una polka, ma che poi dallo stile da ‘sala’ si trasforma in qualcosa di più simbolico e astratto, intimista e misterioso. La balera diventa il simbolo Qualcosa che visto i tempi che stiamo vivendo diventa anche simbolo di ciò che significa essere una comunità, essere vivi e soprattutto, comunque sia, insieme. La balera, luogo d’incontro e condivisione attraverso la danza, dove silenzi e sguardi fugaci si nascondono in un tango o nelle pieghe di una polka, è protagonista di questo spettacolo che si rifà, per tematica e atmosfera, al film di Ettore Scola. Un romantico omaggio a un luogo della danza e a un simbolo di comunità.
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