Celebrare la festa della donna con “Filosofia al femminile”.
PORTO VIRO-Celebrare la festa della donna parlando di “Filosofia al femminile”: è questa l’originale idea messa sul piatto dalla Commissione Pari Opportunità di Porto Viro. E l’idea è risultata vincente, a giudicare dal folto numero di persone che venerdì sera hanno affollato, pur sempre nel rispetto di tutte le norme anti-covid, la sala conferenze della Biblioteca di via Navi Romane.
In apertura di serata l’assessore Maria Laura Tessarin e la vicepresidente della Commissione, Luciana Milani, hanno ricordato gli altri appuntamenti previsti per l’8 marzo e le numerose iniziative, compreso lo Sportello S.O.S Donna , già attivo nel Comune.
Relatrice della serata la professoressa Gioia Beltrame, docente di filosofia per molti anni presso il liceo Bocchi-Galilei di Adria e di recente ospite anche all’Università Popolare di Porto Viro, sempre per alcune lezioni di filosofia. La docente ha ricordato dapprima come questa disciplina sia stata per molti secoli un terreno esclusivamente maschile, soprattutto a causa di pesanti pregiudizi che hanno gravato sulle donne, pregiudizi che le volevano meno intelligenti, instabili nella loro volontà, troppo emotive per poter produrre un pensiero originale e logicorazionale. Ciononostante, la prima donna laureata al mondo e proprio in filosofia, ha ricordato Beltrame, è stata proprio una veneziana, Lucrezia Cornaro, laureatasi a Padova il 25 giugno del 1678 di fronte a una folla di curiosi che non potevano credere che una donna potesse raggiungere questo ambito traguardo. La sua statua purtroppo è ancora oggi relegata in un buio angolo del palazzo del Bo’ e solo di recente si sta discutendo di trasferirla in luogo più idoneo.
La Beltrame ha poi proseguito il suo intervento ricordando come le cose siano radicalmente cambiate solo nel Novecento, anche grazie al Movimento Femminista che da un lato ha avuto tra le sue pioniere alcune pensatrici importanti come Harriet Taylor o Virginia Wolff e dall’altro ha favorito la nascita di un gruppo di studiose che hanno iniziato a rileggere e riscrivere la storia, compresa la storia della filosofia, valorizzando il contributo delle donne. Molte le filosofe citate durante la serata: da Luce Irigaray sostenitrice del pensiero della “differenza sessuale” a Kate Millet e Judith Butler, portavoci del pensiero Gender. Ma la docente si è soffermata anche sul fatto che “Filosofia al femminile” non significa necessariamente “Filosofia femminista” e così ha ripercorso brevemente le problematiche affrontate da alcune tra le menti femminili più illustri del Novecento, come Simone Weil, Hanna Arendt e Maria Zambrano, filosofe che hanno dato un contributo importantissimo alla comprensione e all’analisi critica del loro tempo. A conclusione del suo intervento la Beltrame ha infine ricordato le moltissime filosofe donne contemporanee (da Martha Nussbaum a Simona Forti, Nicla Vassallo e moltissime altre ) che meritano di essere conosciute e lette per capire appieno il loro contributo al pensiero del XXI secolo. Al termine il pubblico in sala ha ringraziato calorosamente la docente per la chiarezza e la semplicità dell’esposizione e per aver reso fruibile una disciplina apparentemente ostica anche ai non addetti ai lavori.
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