Da Ariano nel Polesine agli Euganei, fra Etruschi e Veneti.
ARIANO NEL POLESINE-(RO)-Ha preso avvio la seconda annualità del progetto “Da Ariano nel Polesine agli Euganei, fra Etruschi e Veneti” promosso dall’Amministrazione Comunale di Ariano in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, l’Università Ca’ Foscari di Venezia, la soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Verona, Vicenza e Rovigo e la Direzione Regionale Musei del Veneto – Museo Archeologico Nazionale di Adria e che sarà realizzato grazie al sostegno fondamentale della Fondazione Cariparo, che già ha permesso la realizzazione della prima annualità tenutasi nel 2019.
Nell’ambito del progetto è già stata effettuata una prima campagna di scavi da parte degli studenti dell’Università degli studi di Padova coordinati dalla professoressa Silvia Paltineri e in questi giorni sono invece all’opera gli studenti dell’Università Ca’ Foscari sotto la guida della professoressa Giovanna Gambacurta.
Dopo l’interruzione del 2020 determinata dall’emergenza sanitaria, gli scavi archeologici condotti dall’Università di Padova e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia sono ripresi con obiettivo di precisare e consolidare i primi esiti ottenuti con le indagini di superficie del 2018 e i primi saggi di scavo del 2019. È stata individuata con precisione una porzione del sito dell’età etrusca, scoperto nei primi anni 80 e poi mai più indagato. Questa identificazione, nei saggi di scavo di entrambe le Università, consente oggi di approfondire le ricerche avvalendosi delle più attuali metodologie di indagine e di analisi. Un ampio canale che marginava l’insediamento verso sud e che era stato osservato nelle foto aeree, è ora precisamente collocabile sul terreno; sulle sponde di questa imponente opera idraulica, funzionale probabilmente al drenaggio dei suoli, si affacciava l’abitato con le sue case e le infrastrutture produttive, dagli orti alle piccole officine. Emergono strutture, orientate secondo un piano regolare, tipiche degli abitati in zona umida, con pareti in incannucciato, legno e terra e opere di bonifica del suolo, funzionali a garantire la stabilità dell’insediamento retrocostiero. L’analisi stratigrafica consente di leggere la crescita progressiva del centro di San Basilio anche in fasi prima non conosciute, come probabilmente quelle dei secoli più tardi, prima della presenza romana (tra IV e III secolo a.C.); non sono state invece indagate le fasi più antiche in quanto molto più profonde del livello della falda attuale; per una indagine così approfondita sarebbe necessario un impianto well point che garantisse il lavoro senza risalita di acqua.
I carotaggi, le analisi geofisiche e geomagnetiche, oltre alle analisi avanzate come identificazione delle essenze, carbonio 14 e dendrocronologia consentiranno di acquisire importanti informazioni per la ricostruzione dell’ambiente e del paesaggio antico, dove Etruschi, Veneti e Greci si incontrarono ponendo le basi per un nuovo porto sull’Adriatico e una nuova attivazione dell’asse commerciale del Po. All’interno del progetto sono previste anche attività di disseminazione, che nella prima fase del progetto sono state indirizzate verso il mondo della scuola, in questa occasione invece i destinatari sono rappresentati dalle famiglie e dai singoli cittadini che vorranno scoprire le nuove conoscenze che emergono dalle fasi di scavo. Fra queste trovano spazio una serie di appuntamenti denominati “Scavi Aperti” coordinati dall’Associazione Studio D in collaborazione con la Cooperativa COSEDELPO che nelle tre date sin qui programmate hanno fatto registrare il tutto esaurito in ogni occasione. Grazie alla disponibilità delle professoresse Paltineri e Gambacurta e delle loro équipes di studenti, i partecipanti sono stati accolti eccezionalmente in una modalità di relazione molto coinvolgente ed esaustiva. Al termine della visita agli scavi, a completamento dell’evento, sono state effettuate la visita al sito archeologico monumentalizzato: Mansio Hadriani, al Centro Turistico Culturale di San Basilio, alle collezioni archeologiche ivi contenute e alla mostra temporanea sulla storia degli scavi. Il prossimo intervento è programmato il prossimo Lunedì 11 ottobre alle ore 15.00, per partecipare la prenotazione è obbligatoria e la si può fare telefonando ai numeri: 329 4161935 o 392 9259875.
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