GUARDIA DI FINANZA controlla i “B&B” e mette in luce gravi violazioni.
LENDINARA (RO)-A seguito della intensificazione dei controlli nei confronti delle strutture ricettive extraalberghiere della provincia, la Guardia di Finanza di Lendinara ha individuato alcune strutture non in regola con la normativa di settore. In particolare sono risultate 5 le strutture che non hanno provveduto a dichiarare all’erario parte dei loro importi effettivamente percepiti oltre a non aver comunicato le generalità degli alloggiati all’Autorità di P.S.
In un caso le Fiamme gialle si sono imbattute in una vera e propria attività professionale alberghiera celata dietro il paravento di un comune B&B, esercitata all’interno della propria abitazione da un lendinarese di 56 anni e che contava su 3 camere da letto in grado di ospitare in contemporanea 12 persone ai quali venivano forniti servizi tipici di un’attività alberghiera quali la somministrazione dei pasti. I Finanzieri hanno quindi riqualificato l’attività individuando anche quei caratteri di sistematicità, stabilità e professionalità caratterizzata dai requisiti di imprenditorialità riconducendola nell’ambito di applicazione del regime IVA tipico delle strutture ricettive “professionali”. L’approfondita analisi del contesto ha permesso, infatti, di rilevare la presenza dei particolari indicatori, tra i quali l’elevato volume d’affari conseguito, la prevalenza dell’attività ricettiva rispetto alle altre fonti di reddito del titolare, l’elevato turn over di ospiti, una gestione organizzata della struttura, il ricorso a pubblicità periodica e l’offerta alla clientela di numerosi servizi, che hanno portato alla conclusione che all’interno della struttura si svolgesse un’attività d’impresa a tutti gli effetti i cui proventi, più che integrare il reddito familiare (come sarebbe normale per un’attività svolta in forma occasionale), ne rappresentavano la principale fonte.
Tali caratteristiche hanno portato alla attribuzione d’ufficio della partita IVA con conseguente assoggettamento a tutti gli obblighi fiscali e previdenziali relativi con la constatazione di circa 56 mila euro di evasione. La diversa qualificazione fiscale della struttura ha quindi portato a cascata anche alla contestazione di altre violazioni in materia di:
– canone RAI (tutte le camere erano provviste di un apparecchio), pagato solo per una destinazione ad uso privato e non per la struttura ricettiva, proporzionato al numero di apparecchi;
– difformità rispetto alla legge Regionale Veneto sul Turismo (L.R. 14/06/2013, n. 11); per tale violazione è prevista la sanzione pecuniaria da 7.000 a 14.000 € e la chiusura dell’attività a cura del sindaco di Lendinara;
– rispetto dei requisiti igienici per la somministrazione di alimenti e bevande che costituirà oggetto di segnalazione al Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL.
Il titolare della struttura ha omesso inoltre di segnalare alla Autorità di Pubblica Sicurezza la presenza di ben 652 clienti alloggiati tra gli anni 2018 e 2019, in violazione dell’art. 109 del T.U.L.P.S. Infatti, solo coloro nei cui confronti veniva emessa ricevuta fiscale (una minima parte) venivano segnalati alla Questura. Per tale condotta il responsabile verrà anche denunziato alla locale A.G.
Analogamente, ma in minore misura, hanno fatto gli altri 2 titolari di B&B denunziati. L’operazione si inserisce nel quadro delle linee strategiche dell’azione della Guardia di Finanza a contrasto della illegalità economico-finanziaria e comunque a tutela del mercato e degli altri imprenditori che subiscono danni rilevanti dall’illecita concorrenza derivante dagli operatori non rispettosi delle regole.
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