Curiosità

I BAMBINI RODIGINI E PADOVANI DORMONO TROPPO POCO E POTREBBERO PRESENTARE IN FUTURO COMPORTAMENTI A RISCHIO.

VENETO-Questa la fotografia scattata dallo studio realizzato dalla Fondazione Novella Fronda attraverso il progetto “Sonno e Qualità della Vita”, sostenuto da Fondazione Cariparo, che ha coinvolto i territori di Padova e Rovigo e 619 famiglie.

Quasi il 25% dei bambini dorme meno del necessario e questi bambini, se non corretti nelle abitudini del sonno, in futuro, potrebbero presentare dei comportamenti a rischio che possono portare anche alle dipendenze. È quanto è emerso dallo studio realizzato dalla Fondazione Novella Fronda grazie al progetto “Sonno e Qualità della Vita”, sostenuto da Fondazione Cariparo e che ha visto coinvolti 619 genitori di bambini dagli 1 ai 5 anni dei territori di Padova e Rovigo, interpellati sulle abitudini del sonno dei loro figli. L’indagine, iniziata lo scorso ottobre e terminata in dicembre, è stata condotta con una serie di azioni offline e online attraverso i social della Fondazione. In un webinar che ha visto la partecipazione di addetti ai lavori, istituzioni, ordini dei medici e pediatri si è messa a fuoco l’importanza del sonno per quanto riguarda aspetti comportamentali e fisici.

I risultati dell’indagine sono stati usati da Luigi Gallimberti, psichiatra e tossicologo, presidente di Novella Fronda, per sottolineare all’opinione pubblica l’importanza del buon sonno per una vita sana. Non a caso il fondatore del primo laboratorio del sonno al mondo presso la Stanford University, Charles Dement, neuroscienziato americano, pioniere della ricerca sul sonno negli Stati Uniti, afferma che per affrontare grandi problemi quali bullismo, aggressività, depressione, disturbi negli adolescenti di oggi, basterebbe dormire di più. Anche se non si conosce ancora il motivo scientifico per cui è così importante dormire quello che non ha bisogno di conferme sono i comportamenti negativi che emergono in relazione ad una deprivazione di sonno. Di qui il ruolo di assoluta prioritaria importanza rivestito dalla prevenzione per educare i più piccoli a dormire le giuste ore impedendo così di andare incontro, in adolescenza, a gran parte dei comportamenti nocivi quali quelli più sotto elencati.

I dati preoccupanti che emergono dal sondaggio e che sono stati elaborati dal team della Fondazione, sono, in particolare, che 1 bambino su 4 del campione va a letto dalle 22 in poi, 1 su 5 ha tempi di addormentamento superiori alla norma, ossia oltre i 45 minuti, l’8% dei bambini più piccoli 1-2 anni e il 14% dai 3-5 anni si addormenta guardando tv o altri dispositivi elettronici. Quanto al sonno vero e proprio, il 6% dorme tra le 6 e le 9 ore. Se guardiamo le ore consigliate dalle linee guida della National Sleep Foundation, 1 bambino su 4 del campione, dorme meno delle ore consigliate. In un precedente studio della Fondazione Novella Fronda, relativo al 2015, i bambini che dormivano meno delle ore necessarie erano 1 su 10, incremento che deve destare un grande allarme. Non va meglio quanto ai disturbi del sonno perché l’ 11.65% dei bambini fanno resistenza ad andare a letto e il 10,53% ha risvegli notturni anche prolungati. A questo si associa un dato importante: 1 bambino su 5 di questi gioca con tablet o smartphone, soprattutto la sera. E non a caso 1 bambino su 6 ha irrequietezza o incapacità di rimanere fermo. Mettendo assieme i dati e le linee guida internazionali, emerge, sempre dal sondaggio, che la probabilità di avere una latenza di addormentamento superiore alla norma è di quasi tre volte più alta nei bambini che si addormentano guardando i dispositivi elettronici. Gli stessi hanno anche una probabilità 4,5 volte più alta di dormire meno degli altri.

L’uso dei dispositivi elettronici – spiega il professor Gallimberti – incide sia sulla latenza che sull’addormentamento dei bambini e questo porta ad un sonno disturbato e a dormire meno. Tali dati emersi dal sondaggio sono purtroppo perfettamente in linea con gli studi di Twinge che dicono che dal 2012 il sonno nei giovani si è drasticamente ridotto, data che coincide con la diffusione degli smartphone”.  Questi dati sono confermati anche dallo studio condotto recentemente dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione proprio con i ricercatori della Fondazione Novella Fronda. I dati suggeriscono quello che, i bambini che dormono meno delle ore consigliate oggi, potrebbero diventare tra una decina di anni. Lo studio ha incluso un campione rappresentativo (più di 3000 studenti) della popolazione italiana di ragazzi da 11 a 17 anni provenienti dalle scuole secondarie italiane di primo e secondo grado da cui è emerso che sono sempre più tristi, ansiosi, depressi e impulsivi. In percentuali variabili dal 2 a circa il 30% essi hanno presentato patologie quali food addiction, social media addiction, internet gaming disorder e ritiro sociale. In particolare nella fascia 11-13 anni, tutte le categorie patologiche manifestavano una deprivazione di sonno (meno di 6 ore dormite per notte) in percentuali altissime, dal 50% al 70%. Nella fascia 14-17 anni tra coloro che riportavano patologie severe, le percentuali dei deprivati di sonno andavano dal 60% a circa 90%. Di fronte a questa drammatica realtà Gallimberti afferma: “Quello che dobbiamo fare, tutti, dalle istituzioni, ai medici, agli educatori e genitori, è invertire la tendenza partendo proprio dall’educazione al sonno perché è dimostrato come la deprivazione del sonno riduce la produzione di dopamina, riduzione che sembra essere all’origine di gran parte dei comportamenti sopra riferiti. Una conferma molto solida di queste evidenze è stata ottenuta dai ricercatori della Fondazione grazie alla scoperta dell’utilità della TMS nel trattamento dei dipendenti da cocaina che, dopo pochi giorni dall’inizio dello stesso, hanno recuperato un sonno normale.”

 L’assessore alle Politiche Educative e Scolastiche del Comune di Padova Cristina Piva. “La ricerca realizzata dalla Fondazione Novella Fronda sulle abitudini dell’addormentamento e del sonno, portata a termine su un campione significativo di genitori delle province di Padova e Rovigo, alza un velo sugli effetti negativi di una mancata attenzione delle famiglie sulle corrette abitudini dei bambini e delle bambine da 1 a 5 anni in tema di riposo notturno. La percentuale dei soggetti a rischio è molto alta se pensiamo ai rischi che la privazione del sonno può causare, disturbi del comportamento e propensione alle dipendenze. E’ molto importante che le famiglie siano sensibilizzate su questi temi perché, come ha evidenziato lo studio su un considerevole numero di studenti e studentesse dagli 11 ai 17 anni, le situazioni di disagio emergono a questa età. Non è un caso se dopo il periodo di lockdown, quando c’è stato un uso eccessivo di dispositivi elettronici, pc e cellulari, in ambito scolastico si siano riscontrate molte difficoltà e alterazioni di comportamento da parte dei ragazzi.. Ritengo estremamente importante quindi riportare la giusta attenzione sul tema della qualità del sonno come prevenzione e ringrazio la Fondazione Novella Fronda per questo studio.

Le fa eco l’assessore al welfare del Comune di Rovigo Mirena Zambello. Sicuramente il progetto rappresenta una importante azione di promozione della salute a partire dai bambini, coinvolgendo gli stessi genitori sull’attenzione all’importanza del sonno e dell’equilibrato sviluppo dei loro figli. E’ questo un periodo in cui si sono amplificati i malesseri psicologici anche dei bambini e dei ragazzi, per cui è molto utile offrire informazioni alla popolazione e per il benessere generale delle nostre comunità. Sono pertanto a ringraziare la Fondazione CaRiPaRo e Novella Fronda per questo importante investimento sulle nostre comunità.”

 

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