PORTO VIRO-Van Gogh “Il mendicante di stelle”.
L’associazione Umana avventura di Porto Viro in collaborazione con l’Istituto comprensivo di Porto Viro, con il movimento di Comunione Liberazione locale e con il patrocinio del Comune stesso, organizza per il 26 maggio alle ore 21 in sala Eracle un incontro su Van Ghog “il mendicante di stelle” con il professor Filippetti esperto di arte e letteratura.
Nella mattinata il professore Filippetti incontrerà anche gli studenti delle scuole medie in quella che l’istituto comprensivo ha denominato la giornata dedicata all’arte. La proposta dell’associazione culturale Umana Avventura per la serata si colloca nelle celebrazioni per il 40° della presenza del movimento di Comunione e Liberazione nel Basso Polesine. E’ una proposta che affronta il tema della bellezza e dell’arte in quanto per il fondatore del movimento, mons. Giussani, l’arte è uno strumento educativo al senso religioso, sentimento innato in ogni uomo. L’associazione Umana avventura ha già proposto in questo anno iniziative di vario tipo che ripercorrono il carisma del fondatore. Van Gogh oltre che essere uno degli artisti che spesso Giussani ha proposto ai suoi studenti, è l’artista dall’animo tormentato e nello stesso tempo sempre desideroso di cercare un senso alle cose solite della vita come il lavoro, la vita quotidiana, la natura, ecc..
E’ l’artista del colore e dei cieli stellati. Un artista in continua ricerca, una ricerca che non trovando una risposta autentica l’ha portato anche alla pazzia e a lunghi ricoveri in ospedale psichiatrico. Ma anche nella reclusione per curarsi Van Gogh ha saputo trovare ispirazione. Nella serata il professor Filippetti che è già stato insegnante di letteratura alle scuole superiori, illustrerà nella sua modalità accattivante alcune delle opere più significative del Pittore svelandone particolari che non tutti sanno notare pur avendo ben presente le opere dell’autore. Ma nello stesso tempo il professor Filippetti ci farà comprendere quanto di Van Ghog c’è in ognuno di noi traendo spunto dalle stesse lettere che il pittore scriveva al fratello Teo per raccontare di se e dei suoi quadri. Sabrina Gazzetta
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