“Il Po e i suoi Comuni”-Al via il progetto sulla macroarea del Grande Fiume per individuare nuove potenzialità economiche.
L’approfondito studio, voluto dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po e che vede come responsabile scientifico il professor Patrizio Bianchi, metterà sotto la lente dei ricercatori il territorio del bacino del Po e i suoi comuni individuando nuovi possibili ed alternativi scenari economici dalle potenziali esternalità positive.
Inquadramento delle attività produttive attuali, proiezione su quelle future alla luce degli sviluppi geopolitici globali e dei mutamenti climatici che interessano ed influenzano le diverse e composite realtà territoriali con un’analisi mirata sulle aree comunali di potenziale sviluppo nell’esteso bacino del Grande Fiume. Sono questi, in sintesi, i principali filoni di approfondimento che hanno caratterizzato ed animato il primo workshop itinerante del progetto “Il Po e i suoi comuni. Una grande area per sperimentare una nuova economia”, promosso da Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po in partnership con in Consorzio Futuro in Ricerca di Ferrara e tenutosi nei giorni scorsi a Borgocarbonara nel Mantovano.
Il progetto è focalizzato su quale possa essere la nuova economia o quali le possibili e praticabili leve da sperimentare nell’area di Bacino del Po, con particolare riferimento al territorio della Riserva MAB UNESCO Po Grande. Il bacino del Po infatti, con i suoi affluenti, è sostanzialmente il cuore della grande area tra le Alpi e gli Appennini, certamente la parte più ricca e sviluppata del nostro Paese. Tuttavia, i comuni lungo le sue rive, dal Monviso a Taglio di Po, sono divenuti nel tempo una sorta di area interna, schiacciata tra l’asse Milano-Venezia e l’asse Milano-Bologna, che rappresentano nel concreto gli assi dominanti dello sviluppo economico nazionale. Questi comuni si connotano come MAiDAs (Marginal Areas in Developed Areas – Aree marginali all’interno di aree sviluppate) e costituiscono l’unità analitica della ricerca stessa che vuole esplorarne le condizioni economiche e sociali per poter immaginare nuovi scenari tenendo conto della rilevanza delle aree MAB UNESCO già presenti e del lavoro fin qui svolto per tracciare percorsi di sviluppo sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, in grado di generare condizioni per invertire la tendenza allo spopolamento e all’abbandono, più volte segnalato.
A tale scopo sono stati invitati a partecipare in prima battuta gli amministratori locali dei territori coinvolti dalle attività della Riserva della Biosfera Po Grande tra le province di Mantova, Rovigo e Ferrara. Il workshop è stato aperto dai saluti istituzionali della sindaca ospitante di Borgocarbonara Viviana Bertazzoni e del presidente del Consorzio Oltrepò Mantovano Alberto Borsari, seguiti dall’intervento del Professor Emerito Patrizio Bianchi, coordinatore del Cattedra UNESCO sull’educazione, crescita ed uguaglianza, responsabile scientifico del progetto insieme alla docente Valentina Mini dell’Università di Ferrara e dell’omonima cattedra UNESCO. L’introduzione ai lavori, a partire dagli interventi della dirigente dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Fernanda Moroni e Ludovica Ramella della Segreteria Tecnica Adbpo, ha visto l’inquadramento dello studio da parte di Muratbek Tolokov, ricercatore in Economia dell’Università di Ferrara. Sono stati poi avviati i tavoli di lavoro con gli amministratori locali presenti, finalizzati ad indagare le condizioni e percezioni locali attraverso una serie di quesiti appositi, dei quali sono stati discussi gli esiti nella fase conclusiva della giornata.
Questo primo workshop si colloca all’interno di un percorso di ricerca che avrà la durata di due anni; i prossimi incontri, oltre alla partecipazione degli amministratori locali dei comuni coinvolti, si concentreranno al contempo sul mondo dell’impresa e della ricerca.
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