Venezia- La consigliera regionale Patrizia Bartelle interviene sul dibattito delle industrie avicole previste in Polesine.
VENEZIA-“La politica non deve lasciare il Polesine in balia ad appetiti economici di “industriali della carne da allevamento”che arrivano nel nostro territorio presentando progetti che non rispettano i parametri eco sostenibili, che a livello occupazionale portano il nulla, se non problemi legati alla viabilità, all’aumento dell’inquinamento, a criticità sull’utilizzo della nostra preziosa risorsa acqua. Progetti così imponenti che di fatto dequalificano tutte le altre realtà produttive eco-sostenibili ed agricole zonali”. Sono le parole della consigliera regionale pentastellata Patrizia Bartelle sulla questione dell’insediamento di nuovi allevamenti intensivi di polli previsti a Polesine Camerini, Corbola e Villadose, dell’ampliamento di quelli già esistenti a Taglio di Po e dell’insediamento di una nuova centrale a biometano a Papozze. In questo momento la classe politica dirigente a livello locale e provinciale- prosegue la Bartelle- non si sforza nemmeno di trovare gli strumenti amministrativi che le permetta di attivare azioni che tutelano il nostro territorio e le richieste di chi l’ha eletta. A dimostrarlo sono i comitati di cittadini, sorti per salvaguardare il Polesine e gli sviluppi agricoli ecosostenibili che portano occupazione. Comitati spontanei che raccolgono le firme, depositano petizioni e organizzano incontri pubblici. Aggregazioni cittadine per le quali mi sono messa a disposizione per i supporti tecnici necessari per contrastare ciò che non porta benefici alla popolazione polesana. Un esempio lo è il comitato di Polesine Camerini che ha già depositato 869 firme contro le industrie avicole che si vogliono insediare nella piccola ma estesa frazione polesana. Una vicenda che prevede per martedì prossimo al teatro di Polesine Camerini, l’incontro pubblico promosso dalla società agricola emiliana, che spiegherà nei dettagli i progetti presentati in provincia per la produzione di 2milioni di polli all’anno. Una vera e propria industria avicola in quel di Polesine Camerini. Altro esempio lo è il comitato di Papozze che si è attivato per impedire l’insediamento di una centrale a biometano lungo l’ Eridania, guarda caso, destinata a bruciare l’80% della pollina prodotta negli allevamenti intensivi di polli. Altra vicenda per la quale il comitato ha fissato per mercoledì prossimo un incontro informativo al palazzetto dello sport di Papozze e ne è previsto uno organizzato dall’amministrazione comunale nella mattina di sabato, sempre a Papozze. Più ampia la lotta che il comitato terre nostre di Villadose sta portando avanti per le emissioni odorigene e gli effetti delle industrie avicole, farmaceutica e l’allevamento di visoni già esistenti a Villadose.
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