La giusta distanza.
PAPOZZE-La proiezione de La lingua del Santo di Carlo Mazzacurati aveva aperto a Panarella la serie delle manifestazioni dell’estate papozzana e a La giusta distanza dello stesso regista è toccata la chiusura in sala consiliare a Papozze per sottolineare il sostegno concreto dell’amministrazione per far vivere il territorio come ha sottolineato il sindaco, Pierluigi Mosca, nel suo saluto iniziale, ricordando l’impegno dei molti volontari che si sono impegnati durante numerose sere per garantire il buon esito delle serate in programma.
Le proiezioni sono state fortemente volute da Luciana Passarella e Paola Matera che hanno potuto contare sulla collaborazione di Emanuela Finesso, presidente del Circolo del cinema di Adria che al regista padovano è intitolato. “Abbiamo raggiunto il risultato, concordano Passarella e Finesso, di portare il cinema in paesi che da molti anni hanno perso il loro cinematografo. La domenica sera il cinema era appuntamento collettivo socializzante cui conveniva il paese intero. Per questo abbiamo tutta l’intenzione di continuare su questa strada per ritrovare questi momenti perduti”. Al termine dello spettacolo, seguito con attenzione da un pubblico interessato ed attento è stato proposto il brindisi di prammatica con qualche dolce delle “reggitrici” locali sempre disponibili e poi si è proceduto alla estrazione di biglietti cui era abbinato un premio per autofinanziare le varie iniziative. Se le serate gastronomico-musicali che si sono svolte presso il palazzetto dello sport hanno avuto il giusto riconoscimento in termini di presenze, non meno probante l’attenzione verso gli aspetti culturali dell’estate papozzana che ha potuto contare pure su una mostra di pittura, Visioni polesane, di Giuseppe Busolli, tuttora aperta, che ha avuto un soddisfacente numero di visitatori.
Insomma si è cercato di fare comunità coinvolgendo risorse e disponibilità locali. Il risultato sembra essere stato raggiunto. Per tutti, riportiamo il parere di Teresa Ferro, una signora emigrata anni fa, assidua alla festa, con la sorella Ermellina e la cugina Donatella, pure esse emigrate: “Qui ho respirato l’aria di una volta. C’è più calore nello stare insieme, si avvertono rapporti più sinceri. Mentre nella città dove vivo si fanno grandi cose con numeri di molti zero, ove prevale l’aspetto economico, qui invece si punta sullo stare insieme. E mi è piaciuto molto. Domani partiremo con nostalgia”-
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