SEN. GUIDOLIN (M5S), LA MAFIA IN VENETO: UN’ALLARME CHE NON PUÒ PIÙ ESSERE IGNORATO.
VENETO-“Negli ultimi anni, il fenomeno della criminalità organizzata ha preso una piega sempre più preoccupante in Veneto, in particolare nella provincia di Vicenza ma Padova e le altre provincie non sono affatto da sottovalutare. Secondo i dati diffusi dall’associazione Libera, nel 2023 i reati legati alle mafie – come usura, estorsione, riciclaggio e delitti informatici – sono cresciuti sensibilmente. Da 4.819 reati registrati nel 2022, si è passati a 5.498 nel 2023, un incremento significativo che conferma quanto sia estesa la presenza mafiosa nel Nord Italia.
Questa escalation – dichiara la Sen. veneta Barbara Guidolin del M5S – non solo minaccia la sicurezza del territorio, ma mette in pericolo anche i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destinati al rilancio economico e sociale del Paese dopo la pandemia. Le mafie, storicamente abili nel trarre profitto da situazioni di vulnerabilità, vedono nei fondi pubblici un’opportunità d’oro per infiltrarsi negli appalti e nella gestione delle risorse. Questo è un campanello d’allarme che il governo non può più ignorare, specialmente in vista di eventi internazionali di grande portata come le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026, che attrarranno investimenti ingenti. Un aspetto preoccupante – prosegue la Sen. Guidolin – è che alcune misure adottate a livello nazionale sembrano aver facilitato il radicamento delle organizzazioni criminali, come ad esempio l’abrogazione dell’abuso d’ufficio, che ha ridotto la capacità delle autorità di monitorare e contrastare le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. Invece di rafforzare le politiche di prevenzione e repressione della criminalità organizzata, queste misure rischiano di aprire ulteriormente le porte alle mafie, rendendo più complessa la battaglia per la legalità.
La piovra mafiosa ha esteso i suoi tentacoli in settori sempre più diversificati, dai reati finanziari ai crimini informatici, dimostrando una capacità di adattamento spaventosa alle nuove opportunità offerte dalla globalizzazione e dalle tecnologie digitali. L’usura e le estorsioni continuano a essere tra i reati più diffusi, ma è il riciclaggio di denaro sporco che rappresenta una delle sfide più complesse per le forze dell’ordine.
Alla luce di questi sviluppi, – puntualizza Guidolin – è imperativo che le istituzioni italiane e locali prendano provvedimenti concreti e tempestivi per fermare l’avanzata delle mafie. Il governo dovrebbe rafforzare la legislazione antimafia e destinare più risorse a indagini, controlli e formazione di personale specializzato, evitando che il Veneto e il Nord Italia diventino sempre più terreno fertile per la criminalità organizzata.
Il rischio è alto e il tempo stringe. Se non si interviene con decisione, la piaga delle mafie potrebbe condizionare gravemente non solo l’economia del territorio, ma anche la vita quotidiana dei cittadini, minando ulteriormente la fiducia nelle istituzioni e nel sistema legale. Solo un’azione forte e coordinata – conclude Guidolin – potrà arginare questa minaccia in continua espansione.”
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