Controlli dei Carabinieri (NIL) nelle aziende, molti lavoratori in nero e diverse irregolarità.
ROVIGO-I Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Rovigo, nel periodo compreso dal 01.01.2023 al 31.12.2023, nell’ambito dei controlli finalizzati a prevenire e reprimere i fenomeni dello sfruttamento del lavoro e di quello sommerso, del controllo della regolare occupazione dei lavoratori ed alla verifica del rispetto della normativa sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, hanno pianificato e svolto n. 83 servizi nell’intera Provincia di Rovigo, con la costante collaborazione dei militari delle Compagnie CC di Rovigo, Adria e Castelmassa del Comando Provinciale Carabinieri di Rovigo, nonché del personale I.T.L. di Rovigo, del servizio Antitratta di Rovigo, SPISAL-ULSS5, personale militare del comparto Forestale, Vigili del Fuoco di Rovigo e mediatori culturali, nei settori agricolo, manifatturiero, edile, della cura della persona, della ristorazione.
Nel corso dell’anno, nell’ambito del settore edile, sono state controllate 23 ditte operanti nel settore delle costruzioni, di cui n. 11 sono risultate irregolari in materia di sicurezza. Le violazioni maggiormente riscontrate sono riconducibili all’utilizzo di attrezzature di lavoro non conformi ai requisiti generali di sicurezza, per non aver adottato nei lavori in quota adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone o cose, per non aver assicurato nei ponteggi il piede dei montanti ad una base di appoggio solida e sicura, per non aver realizzato una recinzione idonea ad impedire l’accesso al cantiere agli estranei alle lavorazioni e per non aver munito il personale occupato nei cantieri edili di apposita tessera di riconoscimento.
Venivano effettuati inoltre servizi di vigilanza straordinaria all’imprenditoria straniera, in particolare, nel settore della ristorazione/bar, dove sono stati controllati 23 pubblici esercizi, di cui 13 sono risultati irregolari in materia di sicurezza. Le violazioni maggiormente riscontrate sono riconducibili al non aver assicurato ai lavoratori una formazione adeguata in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per non aver designato un incaricato del servizio in materia di primo soccorso e gestione delle emergenze, per aver installato un impianto di video sorveglianza senza le dovute autorizzazioni, per non aver inviato i lavoratori a visita medica preventiva e per non aver effettuato la valutazione dei rischi, con conseguente sospensione dell’attività imprenditoriale.
Ulteriore attività di vigilanza è stata esperita nel settore manifatturiero, ove sono stati controllati 20 laboratori tessili, gestiti da soggetti di nazionalità cinese/pakistana, di cui 16 sono risultati irregolari in materia di sicurezza. Le violazioni maggiormente riscontrate sono riconducibili al non aver assicurato ai lavoratori una formazione adeguata in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, per non aver designato un incaricato del servizio in materia di primo soccorso e gestione delle emergenze, per non aver inviato i lavoratori dipendenti a visita medica preventiva e per non aver effettuato la valutazione dei rischi.
Ulteriore attività di vigilanza è stata esperita nel settore agricolo congiuntamente a personale ITL di Rovigo, nell’ambito del progetto “A.L.T. Caporalato!”, ove sono state ispezionate complessivamente 32 imprese (società e ditte individuali), con 156 lavoratori controllati, di cui 49 cittadini italiani, 5 cittadini comunitari e 96 provenienti da Paesi extra-UE, di cui 5 clandestinamente soggiornanti sul territorio dello stato in particolare provenienti da Marocco e India, pertanto denunciati in stato di libertà alla competente Autorità Giudiziaria di Rovigo, dai Carabinieri dei comandi Territoriali presenti che hanno operato anche nell’ambito della identificazione del personale impiegato in attività lavorativa.
Sono stati deferiti 42 in s.l. soggetti, in qualità di datori di lavoro, per violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, inoltre venivano emessi 22 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui 10 in materia di sicurezza concernenti la mancata redazione del DVR, e 12 per occupazione di personale “in nero”, nonché violazioni amministrative in materia di lavoro sommerso. Complessivamente sono state irrogate sanzioni e ammende per 444.000 euro.
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