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Con “Le chiavi dei desideri”, si è chiusa con successo la rassegna dedicata alle autrici polesane.

ROVIGO-Presentato a Palazzo Casalini il nuovo libro dell’autrice Elisa Giacometti. Cala il sipario sul ciclo di incontri letterari al femminile “Quello che le donne scrivono”, che archivia un’edizione segnata da riscontri altamente positivi.

La percezione è nitida. L’edizione 2024 della rassegna “Quello che le donno scrivono” va in archivio con riscontri altamente positivi, superando le aspettative degli stessi organizzatori. Una manifestazione letteraria alla quale hanno partecipato alcune delle più interessanti esponenti della nuova generazione di scrittrici polesane, con un programma variegato e ricco di contenuti che ha riscontrato i gusti del numeroso pubblico presente agli incontri.

Giovedì scorso si è tenuto l’evento di chiusura di questa kermesse, promossa dall’associazione culturale “CRAMS” di Rovigo con il contributo di BVR Banca Veneto Centrale. Mancando ormai poco al 25 dicembre, non c’era nulla di meglio della presentazione di un bel libro di Natale per bambini per permettere ai convenuti nel salone d’onore di Palazzo Casalini di entrare gradualmente nella magica atmosfera delle feste. L’appuntamento conclusivo di questo ciclo di incontri letterari al femminile è stato, infatti, dedicato alla presentazione del volume “Le chiavi dei desideri”, di Elisa Giacometti. Nel corso della serata, la giovane autrice di Loreo (Ro), in dialogo con la giornalista Irene Lissandrin, ha presentato la sua seconda fatica editoriale.

L’indirizzo di saluto iniziale è servito a Chiara Paparella, curatrice della manifestazione, per esprimere la massima soddisfazione per l’epilogo della rassegna. «Siamo molto felici che il pubblico abbia dimostrato interesse per il nostro ciclo di incontri. Merito, certamente, delle autrici che abbiamo coinvolto e della diversa tipologia di temi affrontata nel corso degli appuntamenti. Sono queste le coordinate che hanno animato una rassegna dedicata ai temi della “parità di genere” e proiettata già all’edizione 2025. Ringrazio il numeroso pubblico intervenuto nel corso di questi otto incontri e BVR Banca Veneto Centrale per aver creduto nel progetto e per averci ospitato in questa suggestiva cornice», ha commentato Paparella. A seguire, è toccato a Irene Lissandrin condurre la presentazione del libro “Le chiavi dei desideri”. La giornalista ha abilmente stimolato la conversazione con una fitta serie di domande, sempre facendo sentire a suo agio l’autrice.

Nata a Loreo, Elisa Giacometti ha coltivato la passione per la lettura e la scrittura sin da bambina, interesse che ha messo in stand by per qualche anno assorbita da impegni familiari. Si è riavvicinata alla composizione solo alcuni anni fa. Amante del periodo più magico dell’anno, il Natale, e mamma di un bambino di 10 anni, Elisa Giacometti ha sentito la necessità, quasi per gioco, di trasmettere in un mondo fatato importanti insegnamenti, dando così vita ai suoi racconti. Con il libro “Le chiavi dei desideri” Elisa Giacometti offre ai lettori un bellissimo racconto di Natale da leggere tutto d’un fiato. Fin da subito ci si ritrova immersi nella magica atmosfera natalizia che riscalda il cuore. Una favola ricca di valori, da cui è possibile trarre importanti insegnamenti di vita. Immerso nel magico e incantato mondo di Babbo Natale, troviamo il curioso e vivace elfetto Joy alle prese con diverse sfide e imprevisti. Un percorso, non sempre facile, in cui Joy toccherà con mano l’importanza dell’amicizia e della libertà di poter esprimere la propria autenticità.

Molto bella l’atmosfera informale che si è venuta a creare durante l’incontro, che ha aiutato anche a impostare un vero dialogo tra Irene Lissandrin e l’autrice. «In realtà, questo libro non doveva nemmeno essere pubblicato – Ha confessato Giacometti – Il racconto in esso contenuto è il frutto della mia fantasia ed è nato unicamente con lo scopo di aiutare mio figlio alle prese con alcune problematicità nel suo relazionarsi con i coetanei. Le sue difficoltà e il mio desiderio di accompagnarlo al meglio nella crescita sono state la principale fonte di ispirazione. Ho pensato che attraverso un racconto adatto alla sua età, sarebbe stato più facile fargli capire cosa significasse essere unici». La storia, molto fantasiosa, è ricca di particolari e offre anche ampi spunti di riflessione. «È stato un mio ex insegnante del Liceo Bocchi di Adria, con il quale sono rimasta ancora in contatto, a incoraggiarmi nella scrittura e a convincermi a pubblicare il racconto», ha detto l’autrice.

Elisa Giacometti, dal canto suo, è riuscita a catturare l’attenzione di tutte le persone presenti all’incontro con il suo linguaggio chiaro e diretto. Senza annoiare, ha spiegato come il Natale rappresenti per lei il periodo più fecondo per trovare ispirazione per lo scrivere e costituisca, altresì, l’atmosfera ideale nella quale immergersi per lasciarsi impregnare dal bene e dai migliori sentimenti. Nel complesso, è stata una serata conclusiva molto partecipata da un pubblico piacevolmente coinvolto dalla presentazione di un libro davvero carino, emozionante e divertente, dedicato ai più piccini e a tutti coloro che credono nello Spirito del Natale. Un libro che, dietro a una magica storia di elfi, si rivela in realtà come la proposta di un percorso escogitato da una mamma scrittrice per valorizzare la preziosa unicità e i talenti naturali non solo del proprio figlio, ma anche di tutti gli altri bambini e bambine. La serata si è conclusa tra gli applausi del pubblico, il ringraziamento da parte degli organizzatori a tutti i presenti e il tradizionale firmacopie.

La rassegna “Quello che le donne scrivono”, ha inteso configurarsi come un percorso volto a coniugare la scoperta della scrittura al femminile polesana con l’approfondimento della conoscenza dell’obiettivo di sviluppo sostenibile n. 5 dell’Agenda 2030, quello sulla “Parità di genere”, incentrando gli appuntamenti su tematiche che coinvolgono la vita quotidiana. L’iniziativa, giunta alla sua seconda edizione, vantava del patrocinio della Regione Veneto, della Provincia e del Comune di Rovigo e della Consigliera Provinciale di Parità.

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