Comunicati stampa

Le tre liste civiche (IBC,Siamo Adria, Adria Civica ) intervengono sul Centro Servizi Anziani.

ADRIA-La legge stabilisce che 4 dei 5 membri del Consiglio Di Amministrazione (CDA) del Centro Servizi Anziani (CSA) siano espressione della maggioranza e 1 della minoranza. Il Sindaco, per il nuovo CDA della casa di riposo, ha nominato una persona legittimata da alcuni voti dei familiari, tenendo conto dell’equilibrio di genere e di un’equa ripartizione delle competenze, che non possono non tener conto della specificità sociosanitaria della struttura.

Si rileva che chi oggi si agita di fronte a scelte legittime ha fatto sì che per anni in quel CDA fosse assente non solo alcun rappresentante dei familiari, ma alcun rappresentante della minoranza. Inoltre gli stessi hanno operato in modo determinante perché anche il comitato interno dei familiari non esistesse più. Chi ha gestito e contribuito a gestire in modo tutt’altro che democratico quella struttura vorrebbe che oggi si avallassero le loro manovre e le loro pressioni al fine di ottenere che il futuro CDA abbia al suo interno, in modo surrettizio, non 1 ma 2 rappresentanti della minoranza.
Continuiamo a essere convinti della bontà della nostra proposta grazie alla quale, ricordiamolo, un anno e mezzo fa é entrata nel CDA Sabrina Visentini, alla quale, familiare di un ospite, era stato rivolto l’invito a proseguire nella sua esperienza. La sua indisponibilità, l’assenza di altre candidature di familiari stretti e la perdurante assenza del comitato familiari avevano imposto l’apertura a candidature esterne, che però dovevano essere legittimate da un voto. I 18 voti espressi su 200 sicuramente sono un segnale di malessere verso chi, avendo retto le sorti della Casa di Riposo in questi anni, non può ora illudersi di abusare dell’opportunità data ai familiari trasformandola in una competizione politica a favore di chi si era presentato all’interno di una lista nelle ultime elezioni.

Questa nuova maggioranza garantirà alla minoranza, democraticamente,una rappresentanza, nel rispetto della legge. Le forze politiche di minoranza potranno fare le loro scelte optando proprio per la persona da loro promossa e sponsorizzata in questa consultazione tra i familiari. Sarebbe un bel segnale perché, se succedesse, vorrebbe dire che anche loro sono disposti a rinunciare a contendersi una seggiola mettendola a disposizione.

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